Il lupacchiotto Lucas compie otto anni e alla fine della festa, come ogni anno, il suo papà gli scatta una fotografia che attacca poi sulla bacheca di sughero vicino alla sua camera.
Lì, guardando tutte le foto dei suoi precedenti compleanni, Lucas riflette sullo scorrere del tempo e pensa a come è cambiato negli anni. Inevitabilmente da quei pensieri sorgono domande, delicate e ingombranti, a cui è difficile trovare una risposta.
“Ma allora” si domanda Lucas, “io chi sono?”
Guarda lo spazio vuoto sulla bacheca e si chiede: “E domani, che cosa mi aspetta? Come sarà il mio futuro?”
Alla ricerca di risposte
A quelle domande che gli ronzano in testa, provano a rispondere (ognuno a proprio modo) diversi personaggi che Lucas incontra nel bosco durante una passeggiata serale. Un agnello che guarda il cielo con un cannocchiale, per esempio, gli spiega il significato e le caratteristiche del suo segno zodiacale, i suoi colori preferiti, il suo giorno fortunato, il suo numero portafortuna e via dicendo.
Lucas, perplesso dalla quantità di informazioni ricevute, continua a passeggiare nel bosco, riflettendo su quanto ha sentito e interrogandosi sul suo domani.
Tutte le creature che incontra sembrano avere una risposta alle sue domande, ma è davvero così facile rispondere ai suoi interrogativi?
Un prezioso insegnamento
Babalibri presenta un piacevole racconto di scoperta interiore scritto da Olivier de Solminihac e illustrato da Junko Nakamura.
L’autore tratta temi interessanti quali la ricerca della propria identità in un percorso di crescita e autonomia. Le domande di Lucas sono le stesse che si pone ogni generazione, per poi trasmetterle alla successiva in un interminabile passaggio di consegne.
Al termine, un “piccolo” saggio insegna che se tutto non è ancora stato scritto, allora significa che siamo i fautori del nostro destino o, per meglio dire, siamo gli scrittori del nostro romanzo personale.