Neal Shusterman e Jarrod Shusterman, Dry, Il Castoro
Le vicende di questi giorni mi hanno riportato alla mente un libro di cui volevo scrivere da tempo, Dry, romanzo Young Adult pubblicato in Italia da Il Castoro nella collana Hot Spot.
Tra le pagine di Dry non si parla di pandemie o epidemie, ma si ritrovano alcune dinamiche che si creano in una situazione di pericolo (percepito o reale), quando il caos prende il sopravvento e la società, così come la conosciamo, cambia improvvisamente volto.
Facciamo finta che…
Il romanzo, scritto da Neal e Jarrod Shusterman (padre e figlio), è ambientato in California, in un tempo non precisato ma certamente non troppo lontano da noi. Qui, a causa della siccità, i cittadini sono sottoposti a una serie di divieti: non innaffiare il prato, non riempire la piscina, non fare docce troppo lunghe… Si rispettano le direttive, la situazione sembra difficile ma comunque sotto controllo, invece a un certo punto dai rubinetti non esce più neanche una goccia d’acqua, è il giorno dell’Ultima Goccia.
Quasi tutti sono impreparati a questo evento e si fa presto a fare i conti in casa: quanti siamo? Quante bottiglie di acqua abbiamo? In ogni caso, per tutti, sono troppo poche.
Il volto delle città colpite dalla siccità cambia così da un giorno all’altro: i supermercati sono presi d’assalto, le cassa d’acqua finiscono presto, interviene l’esercito, sembra di stare in guerra.
La prima notte dopo aver cominciato a leggere Dry sono rimasta così impressionata da avere gli incubi. Ciò che mi ha colpito, rispetto ad altri romanzi distopici, è la vicinanza al nostro mondo attuale. Leggere – e immagino anche scrivere – questo romanzo è stato come giocare a una versione per ragazzi-adulti di “facciamo finta che”.
Facciamo finta che… finisca l’acqua.
Un romanzo a cinque voci
Dry ci mostra quello che potrebbe accadere in una situazione catastrofica e di emergenza, lo fa affidandosi alla voce di più narratori, tutti ragazzi, ognuno con una diversa situazione familiare alle spalle.
Le voci principali sono quelle di Alyssa e di Kelton, due ragazzi che, pur essendo vicini di casa, si conoscono molto poco. Kelton, in realtà, ha da tempo una cotta per Alyssa, ma lei lo vede solo come un tipo molto strano, anche a causa della sua famiglia.
Alyssa vive con i genitori, Garrett (il fratello minore) e zio Aneto, che è loro ospite da un po’ di tempo. Lo zio sarà il primo ad andare via, per non pesare sul già precario bilancio idrico familiare, e quando i genitori partiranno per raggiungere gli impianti di desalinizzazione sulla spiaggia, Alyssa e Garrett rimarranno soli. Dopo la prima notte senza il padre e la madre, non riuscendo poi a mettersi in contatto con loro, è subito chiaro come la situazione sia molto più grave di quanto si potesse pensare all’inizio e, soprattutto, sta precipitando in fretta.
Nel quartiere sconvolto dalla mancanza di acqua e dal conseguente panico, si erge tranquilla la casa di Kelton. La famiglia dei McCracken, infatti, si preparava da sempre a una situazione del genere. La loro casa è attrezzata: ci sono provviste, c’è un grande serbatoio con una riserva d’acqua, c’è una camera blindata in cui rifugiarsi in caso di emergenza, c’è un buon sistema d’allarme, ci sono armi… In più i McCracken (anche con il figlio Brady, in seguito andato via di casa) hanno costruito un rifugio segreto, un bug-out, nascosto in un bosco, anche questo attrezzato per la sopravvivenza nel caso di qualsiasi catastrofe naturale o umana.
Andando contro agli insegnamenti del padre, per il quale la sopravvivenza è legata anche all’egoismo, Kelton si avvicina ad Alyssa che è rimasta sola con il fratello Garrett e si offre di aiutarla nella ricerca dei suoi genitori. Comincia così un sodalizio a tre a cui si aggiungeranno le altre due voci narranti del romanzo, quella di Jacqui, una ragazza senza fissa dimora, abituata da sempre a cavarsela da sola, e quella di Henry un ragazzo furbo, apparentemente spregiudicato, in fondo spaventato come tutti. Oltre alle voci dei ragazzi, nel libro sono presenti alcune “istantanee”, che servono ad allargare lo sguardo sulla situazione della California, per dare al lettore un quadro più complesso rispetto a ciò che vivono in prima persona i cinque.
Il meglio e il peggio
Vedere ciò che accade in Dry non è piacevole per il lettore, è come avere davanti un grande specchio nel quale si riflette la nostra società, e lo spettacolo non è dei migliori.
In una situazione di emergenza, il lato umano e solidale degli uomini lascia spesso il posto all’egoismo e alla violenza. La sopravvivenza detta le regole, venendo prima di qualsiasi gesto di civiltà. La politica si rivela impreparata, tutto ciò che diamo per scontato non esiste più.
È vero che, in questa situazione di violenza e caos, qualcosa si salva. Ci sono sacche di resistenza di umanità: c’è chi si organizza e condivide il poco che trova, dando la priorità a chi è più debole ed è in fin di vita, per poi pensare anche agli altri, ma si tratta di poche anime nel bel mezzo di una tempesta in cui quasi tutti sembrano tirar fuori il peggio di sé.
Viene spontaneo chiedersi come ci si comporterebbe in una tale situazione e viene altrettanto spontaneo non giudicare né puntare il dito, ma riflettere, consapevoli come sia semplice sentirsi migliori avendo davanti a sé un bel bicchiere pieno d’acqua.
Il libro, pubblicato in un momento in cui fortunatamente si parla sempre più spesso del nostro pianeta e dei danni commessi dall’uomo, è dedicato “a tutti quelli che lottano per contrastare i disastrosi effetti del cambiamento climatico” e ci ricorda quale bene preziosissimo sia per tutti noi l’acqua, un bene che non possiamo dare per scontato e che dobbiamo preservare sempre, evitando sprechi anche nel nostro piccolo.
Padre e figlio, un libro… e un film
Neal Shusterman ha all’attivo una cinquantina di titoli, la maggior parte per ragazzi, che spaziano tra vari generi, con un occhio particolare per la fantascienza. La scrittura di Dry è a quattro mani con il figlio Jarrod che, oltre ad aver pubblicato un racconto, scrive come il padre per la televisione e il cinema. I due hanno lavorato insieme all’adattamento cinematografico del romanzo e il film che ne verrà fuori – se conserverà il fascino del libro – sarà sicuramente di grande impatto.