La settimana scorsa, a San Diego (California, USA), si è tenuto il Comic-Con. Ho sempre desiderato andarci ma non ho mai avuto l’occasione, per ora. Forse l’anno prossimo, anche perché ho sentito dire che Hey Kiddo piace molto oltreoceano, e non solo. Beh, per quelli di voi che non sono ancora corsi a googlare il significato di Comic-Con, lasciate che ve lo illustri brevemente. È la più grande fiera del fumetto al mondo, qualcosa come 125mila persone la visitano ogni anno.
Ok, ma come ve la spiego di preciso? Mettiamola così: state passeggiando tra gli stand e vedete SpongeBob, poi vi girate e c’è l’attore che interpreterà il prossimo film di Superman che sta per iniziare la conferenza, subito dopo Robert Downey Jr che ha appena parlato di Iron Man 3 e là in fondo il cast completo di The Big Bang Theory sta firmando autografi, vestito da Wookiee. Il paradiso, alcuni, lo immaginano così.
E qui arriva il bello: molti di quelli che ci vanno si vestono come i personaggi dei fumetti che leggono, che amano leggere. Si chiamano cosplayer: la parola è la crasi di costume-player. E non solo fumetti, anche di film, videogame e serial tv particolarmente epici (penso a Star Wars – anche se, lo sappiamo, pure Star Wars ha le sue saghe a fumetti). È come entrare dentro l’hard disk dei nostri computer, o meglio, è come se a San Diego l’immaginazione fosse libera di prendere forma.
Avessi la possibilità, mi vestirei volentieri da Zoro, il pirata spadaccino della ciurma di Rubber Cappello di Paglia. Ma anche Tensing mi piaceva, a suo tempo. Però il Maestro Qui Jong Gin, non sarebbe male… oppure Darth Vader versione Lebowski… però, se riuscissi a convincere qualche mio amico, potremmo fare i Ghost Busters, versione steam-punk! Ta na na na nana ta nana na nana na…
p.s. se vi interessa, l’anno prossimo il Comic-Con è dal 18 al 21 Luglio. A San Diego, ovviamente.