Gennaio è un mese gramo e antipatico un po’ per tutti – quantomeno, lo è dopo la Befana. Si torna a scuola e al lavoro, ci sono tantissime cose da fare e da recuperare, non c’è più l’attesa del Natale che rende il freddo meno pungente e l’atmosfera invernale più magica che rigida. Insomma, ci vuole davvero un po’ per ingranare di nuovo la marcia e provare a cominciare a scrivere l’anno tutto intero, vuoto e immacolato come un quaderno nuovo, che ci ritroviamo davanti. Meno male che c’è la nostra Chiara, che riesce sempre a farci sorridere e riflettere sull’ironia della vita, l’unica forma di sopravvivenza possibile.
Chiara Ceddia, oltre ad essere mangiatrice compulsiva di mele rosse e drogata di gelato,
si improvvisa ogni tanto fumettista e seguace di Giovanni Muciaccia a tempo perso.
Dopo aver procrastinato la disoccupazione laureandosi in lettere moderne,
diventa insegnante di materie umanistiche continuando nel mentre a recitare,
fare la speaker e disegnare, trovando il suo vitale utile in ciò che molti considerano inutile: l’arte in ogni sua forma ed espressione.