Chi ha paura del lupo cattivo? Chi di voi non ha mai immaginato di camminare di notte per i boschi e trovarsi di fronte che so… a un lupo mannaro?
Parliamo della fiaba più vecchia di tutte, scommetto che ne avete sentito parlare o che la mamma ve l’ha raccontata la sera prima di andare a dormire. Parlo proprio di lei, di Cappuccetto Rosso, con le sue treccine bionde e la mantellina scarlatta che corre nei boschi senza badare a ciò che le accade intorno.
Secondo me, Cappuccetto Rosso non era esattamente una tipa furba. Insomma, va nei boschi da sola senza nessuno ad accompagnarla per andare a casa nella nonna, senza sapere che c’è una presenza inquietante che la spia da dietro agli alberi.
Ma vediamo cosa dice la storia secondo Wikipedia!
C’era una volta una bambina che viveva in una bella casetta vicino al bosco ed indossava sempre una mantellina con il cappuccio di colore rosso, così tutti i vicini la chiamavano Cappuccetto Rosso. Un giorno la mamma le disse di portare un cestino di focaccine alla nonna che abitava al di là del bosco e le raccomando più volte di stare attenta e non fermarsi a parlare con nessuno, perché era molto pericoloso. Cappuccetto Rosso usci di casa con il cestino in mano, e cantando e saltellando si inoltrò nel bosco.
Dopo qualche minuto di cammino, quando gli alberi diventavano sempre più fitti e la luce faticava a farsi spazio fra i rami, Cappuccetto Rosso vide un’ombra, pensava si trattasse di un altro albero, invece era un lupo spaventoso, che interruppe il suo cammino e le chiese dove stava andando, la piccola rispose che andava dalla nonna, e il lupo la incalzò proponendole una gara, la bambina, senza ascoltare le parole della mamma, decise di accettare e si avviarono. Il lupo scelse la strada più breve e arrivò prima alla casetta della nonna, e facendo la vocina come se fosse la nipotina si fece aprire, entrò e in un sol boccone la mangiò.
Poi indossò la sua camicia da notte, la cuffietta, gli occhiali, prese un libro e si infilò sotto le coperte ad aspettare Cappuccetto Rosso. Quando questa arrivò, guardò con meraviglia la sua nonnina, che le sembrava avere le mani grandi, le orecchie grandi e anche la bocca, e fu con la bocca che il lupo facendo un balzo la inghiottì. Fatto il suo buon pasto il lupo doveva tornare nel bosco, ma era talmente pieno che decise di fermarsi a fare un pisolino. Nel frattempo proprio vicino alla casetta passava un cacciatore che fu attirato dal forte russare del lupo e decise di entrare, appena lo vide dormire sul letto, con il pancione e la bocca aperta, s’immaginò tutto.
Subito prese delle forbici e iniziò a tagliare la pancia del lupo, prima uscì Cappuccetto Rosso e dopo la nonna che indispettita per l’accaduto propose di farla pagare al “lupaccio”. Fu così che il cacciatore prese delle grosse pietre le infilò dentro la pancia del lupo e la ricucì. Il lupo dormiva così profondamente che non si accorse di nulla, quando, però, al suo risveglio, si alzò per andare a bere un po’ d’acqua, con il peso delle pietre, cadde a terra con un gran tonfo. Il lupo fu così catturato e imparò la lezione, mentre il cacciatore, la nonna e Cappuccetto Rosso festeggiarono e poi la bambina tornò dalla mamma, promettendole di non disubbidire più, anche lei ha imparato la sua lezione: ascoltare quello che dice la mamma!
Questa è la versione a cui tutti voi siete stati abituati, ma sapete che vi dico? Secondo me il lupo era mannaro e nella versione reale, beh… Cappuccetto Rosso e la nonna lui se le mangia e se le digerisce pure, senza che il cacciatore possa fare un bel niente!