Davide Calì, illustrazioni di Raphaëlle Barbanègre, Cenerentola e la scarpetta di pelo, Giralangolo
C’era una volta una povera ragazza di nome Cenerentola che viveva con una orribile matrigna e due ancor più orribili sorellastre. Passava le giornate a pulire casa mentre le orrende sorellastre e la matrigna si rimpinzavano di tè e pasticcini.
Immagino conosciate la storia della povera Cenerentola, in balia di una famiglia orribile e di mille ingiustizie, ripagata tuttavia dall’arrivo di un principe stupendo e galantuomo che le restituì la famosa scarpetta di cristallo, motivo per cui si sposarono e “vissero per sempre felici e contenti”, vero?
Ebbene, dimenticate tutto!
Una fiaba sottosopra
La Cenerentola di Davide Calì e Raphaëlle Barbanègre è un po’… sottosopra!
La matrigna e le sorellastre? Tre donnine dallo sguardo truce il cui aspetto, tutt’altro che aristocratico, è accompagnato da outfit decisamente eccessivi.
Il castello? Pieno zeppo di riviste e cataloghi per casalinghe disperate e ragazze in età da marito, per non parlare di smalti per unghie, scarpe, lingerie, servizi da tè traboccanti di decorazioni eccentriche, cagnolini agghindati e cotonati come le acconciature delle loro padrone.
La Fata Madrina? Be’, la migliore sulla piazza, a quanto si dice. In realtà una vera incompetente!
Le scarpette? Niente cristallo, ma due scarpette piuttosto… pelose!
La carrozza? Una rapa, che «quest’anno va di modissima».
I cavalli? Un cammello, un alce, un asinello…
La festa al castello del principe? Un vero disastro! E Cenerentola, sappiatelo, balla veramente male!
Il principe? Be’ almeno lui sembra innamorarsi di Cenerentola ma… peccato che sia molto peggio che nella pubblicità!
Cenerentola scappa via a gambe levate, delusa. Ma lungo la strada per tornare a casa qualcosa attira la sua attenzione: una fiera di mestieri per ragazze!
Acchiappa ragni, inventa pozioni, oceanografa, scova veleno… ce n’è veramente per tutti i gusti. La nostra nostra amica finalmente ha capito che quello che desidera più di tutto è diventare addestratrice di dragoni e non essere la sposa di un principe.
Ora sì che vivrà finalmente libera, felice e contenta.
Sottosopra, la collana di libri per bambine e bambini
Cenerentola e la scarpetta di pelo, di Davide Calì e Raphaëlle Barbanègre, è una delle ultime pubblicazioni dell’editore Giralangolo, che riserva un’intera collana, dal titolo Sottosopra, ai libri illustrati sull’identità di genere e contro gli stereotipi.
Tra gli autori della collana, Davide Calì spicca per irriverenza e ironia, oltre che per la capacità di far ridere da matti. L’avevamo lasciato alle prese con la Biancaneve decisamente anticonvenzionale di Biancaneve e i 77 nani; ora lo ritroviamo sulle orme di un’altra fiaba classica i cui canoni vengono sovvertiti in modo da farla risultare divertente e, allo stesso tempo, un interessante spunto di riflessione sul tema che anima la collana.
Calì sceglie di mettere sottosopra Cenerentola, la fiaba per bambine più fiaba di tutte, il sogno di intere generazioni di principesse in erba, con tanto di crinoline, fiocchetti e scarpette di cristallo (per non parlare del tanto agognato principe azzurro!).
Per l’autore, Cenerentola potrebbe non essere più quella di una volta, o forse non sarebbe mai dovuto esserlo, vale a dire aspirante principessa/moglie/casalinga; ora Cenerentola prova a diventarlo, ma scopre che le sue aspirazioni sono decisamente diverse. E soprattutto comprende che la vera felicità risiede, invece, nella possibilità di scegliere cosa fare della propria vita.
La narrazione esilarante di Calì, in grado di rendere eccessivo e quasi ridicolo ogni riferimento al cliché, ben si accorda con le illustrazioni di Raphaëlle Barbanègre, coloratissime, sgargianti, scintillanti che rispondono perfettamente allo scopo del libro e all’intento del suo autore.
Dunque, irriverenza, umorismo, divertimento sono gli ingredienti speciali di un albo che fa riflettere e ridere a crepapelle allo stesso tempo, rendendolo facilmente riconoscibile tra i libri che ridisegnano i classici liberandoli da stereotipi e didascalismi e che ci dimostrano come nulla sia scontato o già stabilito.