Sono molto legata al testo dell’Ecclesiaste illustrato da Quint Buchholz in C’è un tempo per ogni cosa, pubblicato da Beisler Editore.
È un testo certamente molto noto, al di là delle proprie conoscenze bibliche, ripreso anche in una celebre canzone dei Byrds (Turn! Turn! Turn!).
Ben consapevole della valenza universale dei versetti scelti, Buchholz li accompagna con una gallerie di immagini simboliche e visionarie, unendo così parole e illustrazioni in un’unica e intensa riflessione sul tempo, dove un elemento amplifica e arricchisce l’altro.
Parole e immagini sospese
A sinistra, su fondo bianco, il testo trova risalto e si riflette, sulla destra, su tavole sospese nel tempo. Sfogliando velocemente le pagine, si nota subito come i versetti del Quoelet (3,1-8) seguano un determinato andamento grafico, partendo inizialmente in alto, scendendo poi pian piano, per arrivare a piede pagina alla fine del volume. Una scelta che sembra voler arricchire di ritmo la lettura e dare, anche visivamente, un’idea di tempo, di inizio e di fine.
Ogni doppia pagina è dedicata a “un tempo” (un tempo per nascere, per morire, per raccogliere, per piangere…), e le illustrazioni di Buchholz riecheggiano dentro lo sguardo del lettore senza voler essere didascaliche: invitano a una sosta dello sguardo e della mente, a una riflessione che il testo richiede.
Un libro poetico
C’è un tempo per ogni cosa è un libro poetico, lento pur essendo composto di poche parole; richiede un tempo di lettura dilatato, perché su ogni pagina e su ogni immagine possono nascere delle riflessioni profonde, a seconda di ciò che tocca maggiormente il cuore di ogni lettore.
Quint Buchholz, nato nel 1957 a Stolberg, vicino ad Aquisgrana, è pittore ed illustratore tedesco, già edito da Beisler Editore con Dormi bene, orsacchiotto mio e Nel paese dei libri.