Cécile Becq, Case straordinarie, Giralangolo
Ci sono varie case, in questo albo illustrato di grandi dimensioni che arriva dalla Francia, sono diverse ma hanno qualcosa in comune: sono straordinarie. Straordinari sono anche, a dire il vero, i loro abitanti.
Toc toc toc! Entrate pure…
Credete nelle fate? Le potrete sbirciare nel loro nascondiglio, immerso nella natura dove, all’interno di strani funghi, si nascondano e riposano o chiacchierano tra di loro. Dietro le mura della vostra casa potrebbe celarsi il covo dei minuscoli, degli esseri non più grandi di una molletta da bucato che recuperano, per arredare le loro abitazioni, tutto ciò che trovano in giro nelle vostre case: una tazza diventa una vasca da bagno, una spugna è un comodissimo divano, un pettine si trasforma in una scala. Mentre dormite, sotto il letto potrebbe esserci una vera e propria città, scintillante e viva come Las Vegas.
Non avreste poi voglia di vedere come è organizzato lo chalet di Babbo Natale, lì dove, grazie al lavoro dei folletti, tutto è sempre pronto per la notte del 24 dicembre? E, poi, quale altra occasione avrete per fare una visita al palazzo delle sirene, nella profondità del mare?
Undici sono le abitazioni incantate, ognuna presentata in una delle doppie pagine dall’autrice e illustratrice francese Cécile Becq (Case Straordinarie è il suo primo progetto come autrice e illustratrice insieme). Ogni casa è introdotta da un breve testo in alto a sinistra e all’interno delle illustrazioni sono presenti delle altre piccole note di testo che aiutano a indirizzare lo sguardo, invitando a fare attenzione ad alcuni particolari e raccontando delle micro-storie all’interno della vita di ogni casa.
… ma aguzzate la vista
L’albo, tradotto per Giralangolo da Anselmo Roveda, già così avrebbe molti motivi di interesse, ma l’autrice ha pensato di arricchirlo anche con un doppio gioco la cui regola è indicata prima che inizi la lettura: cercare una buffa rana che si nasconde in ogni abitazione e scovare l’inquilino della casa precedente che è andato a finire nella casa dei vicini (quindi nella doppia pagina successiva alla sua). Gli abitanti dell’abitazione precedente e le rane possono avere diverse dimensioni e si individuano più o meno facilmente, mettendo così alla prova l’occhio del lettore. Questo gioco crea il legame tra le varie tavole che, altrimenti, possono essere lette e osservate senza un ordine preciso non avendo un filo narrativo da seguire.
Unica notazione, soprattutto considerando la bellezza del grande formato dell’albo, avrei preferito una maggiore dimensione dei caratteri del testo, per una maggiore chiarezza e facilità di lettura anche autonoma da parte dei bambini.