“C’era una volta, tanto tempo fa, in un paese lontano lontano, un Dodo, che si divertiva a zampettare di qua e di là, becchettando ogni tanto un verme, o una bacca, a seconda di come gli girasse. Poco più in là c’era un maestoso Leone Bianco che si riposava all’ombra di un albero sul quale un Picchio dal Becco d’Avorio aveva fatto il nido…”
Potrebbe iniziare così il libro Cari estinti , edito da Kalandraka, e scritto e presentato da Arianna Papini pochi giorni fa alla fiera romana Più libri Più liberi.
A dire il vero, che non sarebbe stata una presentazione del libro ordinaria, l’avevo già intuito alla vista della chitarra appoggiata al muro dello Spazio Ragazzi; e quando Arianna l’ha imbracciata, mettendosi la tracolla, ne ho avuto la conferma. Il passo successivo dell’autrice è stato cercare la complicità dei più piccoli presenti in quel momento, facendo loro riprodurre i versi degli animali e i rumori della foresta con sonagli, nacchere e tamburelli.
Abbiamo così fatto la conoscenza di tanti animali curiosi, simpatici, a volte belli e altre volte meno belli, che hanno popolato la terra in epoche remote e in tempi recenti.
Fra loro c’erano il Dodo, forse un po’ il simbolo della categoria, il Quagga, il Leone Bianco e l’Antilope Saudita, e tutti si presentavano con una poesia. Già, perché Arianna pensa che la poesia sia la forma di scrittura più adatta per arrivare al cuore di chi la ascolta, perché è semplice, musicale, ritmata, e costringe l’autore a raccontare molte verità in poco spazio, ed è quindi l’espressione perfetta per i bambini.
Ancora una volta, la scrittrice e illustratrice fiorentina si dimostra vicina all’infanzia e sensibile alle problematiche del nostro mondo. “E poi bisogna interessarsi alle cose, parlarne, solo in questo modo ci si appassiona!” aggiunge poi spiegando l’origine dell’idea per la sua opera: “Forse nemmeno mi sarebbe venuto in mente di scrivere un libro così, se il mio compagno non fosse stato un biologo, chissà…”
Così, con le sue illustrazioni un po’ fantastiche, e il suo stile spontaneo ma ispirato, ci accompagna per mano a scoprire il passato della nostra terra, e ci suggerisce, con garbo, che sarebbe meglio prestare più attenzione prima che sia troppo tardi.
In fondo un po’ tutti noi, come Arianna, avremmo voluto vedere un simpatico Dodo aggirarsi nei nostri boschi…no?