Pics by Gabriele Carù
Ci siamo, Disney fans di tutte le età: la mostra “Storie di una Storia”, dedicata agli ottant’anni di Topolino, è finalmente cominciata e sarà visitabile al museo WOW! Spazio Fumetto di Milano, in viale Campania 12, fino al 20 Gennaio 2013.
La mostra è bellissima e ogni bacheca e cornice rappresentano un tuffo nei ricordi senza precedenti, indipendentemente dagli anni segnalati sulla carta di identità. Io l’ho visitata ieri e ho visto signori anziani che si commuovevano di fronte ai vecchi numeri di Topolino degli anni Quaranta e bimbetti alti un soldo di cacio che smanettavano sull’Ipad per leggere la versione digitale della rivista. Per quanto riguarda me, degna figlia degli anni Novanta, la sindrome di Stendhal si è manifestata di fronte ai Topo-gadget che impazzavano durante le estati di quel decennio: il Topo-binocolo, il Topo-kit (il mio preferito!) la Topo-camera…
Ricordo che quando ero al mare il mercoledì mattina obbligavo mio padre ad andare in spedizione all’edicola più vicina – tre chilometri, eeek! (ecco, uno dei primi versi di Topolino!) – per riuscire ad accaparrarsi il nuovo pezzo del fantasmagorico giocattolo prima che fosse esaurito.
Insomma, vale davvero la pena di visitarla, come testimoniano anche le foto!
Per saperne un po’ di più, abbiamo fatto qualche domanda a Luca Bertuzzi che, con Luigi F. Bona e Alberto Brambilla, è uno dei curatori della magica Topo-mostra!
Complimenti! Curare una mostra su Topolino e sullo straordinario mondo Disney è uno dei sogni segreti di tanti ex-bambini cresciuti a pane e fumetti – cosa si prova ad avere a che fare da “grandi” e con un coinvolgimento così importante con uno dei miti della propria infanzia?
È ovviamente una sensazione bellissima. Fare mostre sui miti della propria infanzia (e non solo) credo sia quanto di meglio può capitare in un lavoro come questo. Topolino è stato il primo fumetto che ho iniziato a comprare con regolarità, proprio quando da Mondadori è passato alla Walt Disney Company Italia, e credo che, se non avessi deciso di collezionarlo, in quel luglio del 1988, molto probabilmente adesso non sarei appassionato di fumetti e, di conseguenza, non sarei qui!
Qual è stata la parte più divertente durante il work in progress della mostra?
Direi la scelta delle storie. Per ogni decennio abbiamo deciso di ricordare una manciata di avventure particolarmente belle, importanti, significative, memorabili, cercando anche di non farsi troppo influenzare dai ricordi personali. E il bello è stato vedere che per quanto ce ne venissero in mente, altre cento, altrettanto belle, non potevano trovare posto.
Topolino è un magnifico ottantenne: quale è stato il cambiamento più importante secondo te nella sua storia?
Direi il passaggio da Giornale a Libretto, il formato che ha ancora oggi, nel lontano 1949. Prima dell’aprile 1949 Topolino era esteticamente molto simile a un normale quotidiano, e ospitava, oltre alle avventure della Banda Disney, anche personaggi avventurosi “realistici”. Con il primo numero del Libretto Topolino ha iniziato a ospitare solo storie Disney, e, con i tanti cambiamenti avvenuti nei decenni, ha stabilito la formula del suo successo che continua ancora oggi.