Caro Harry,
tu non lo sai, ma avevo 11 anni quando ci conoscemmo, proprio come te, e ricordo ancora perfettamente come tutto cominciò. Ero seduta, come ogni domenica, sul pavimento della mia libreria di fiducia, intenta a scegliere i libri da portare in vacanza; mio papà sfogliava, al solito, i suoi tomoni illeggibili nel reparto dei grandi, e io mi guardavo in giro alla ricerca di nuove letture.
Il libraio mi disse qualcosa a proposito di un libro appena uscito: si chiamava Harry Potter e la pietra filosofale, diceva, era bellissimo, diceva, di una scrittrice inglese. Non è che mi ispirassi molto, Harry, ma il libro era di Salani, che erano quelli degli Istrici, i miei libri preferiti, alché mi decisi: «Papà, posso prenderlo?»
Questa fu la formula che diede inizio alla magia.
Da allora di anni ne sono trascorsi ben 15; di maghi, Harry, ne ho conosciuti davvero tanti, da quelli delle serie TV a quelli dei videogiochi, per non parlare dei libri, di tanti, tantissimi libri. Ma tu non sei mai stato solo un mago: tu eri un amico. Bambino come me – e ben più sfortunato, aggiungerei –, solo ma forte, con tanto coraggio come quello del leone che c'è nello stemma della tua Casa. Siamo cresciuti assieme, Harry, e assieme ci siamo innamorati e siamo stati respinti, assieme abbiamo combattuto una realtà che non ci piaceva e che volevamo cambiare, assieme abbiamo fallito, a volte, e vinto, altre (be', tu hai vinto più di me: del resto, sei pur sempre un mago!).
Dal tuo sgabuzzino in Privet Drive mi hai portata in cielo a bordo di macchine volanti e manici di scopa, in mezzo a fenici e ippogrifi e basilischi e infiniti altri animali, a faccia a faccia con il Male e a braccetto con il Bene. Mi hai fatto capire che si può scegliere, Harry, che possiamo sempre scegliere chi siamo, proprio come facesti tu chiedendo di non andare in Serpeverde. Mi hai fatta volare, con il cuore e con la fantasia.
Questa, Harry, è la magia più grande che hai fatto.
Buon compleanno, Harry, e buon compleanno anche a Jo Rowling, la tua mamma-di-penna, nata il tuo stesso giorno. Anche lei è un po' una maga, perché con quella bacchetta ripiena di inchiostro è riuscita a sferzare un incantesimo ben lungi dall'essersi esaurito, rendendo la vita di noi potteriani un po' più magica.
Con infinito affetto,
una tua amica babbana
Certo che sta succedendo dentro la tua testa, Harry. Ma perché diavolo dovrebbe voler dire che non è vero? (Albus Silente)