Nonostante per molti di noi siano già iniziate le vacanze, alcuni sono ancora d’esami. E non sto parlando degli esami universitari, ma di quelli per la maturità. Riconosco di essere un po’ fuori da giro, ma quando la facevo io si gridava la frase “la matura non ci fa paura”. Era più un grido di battaglia che altro.
Oggi è il giorno della terza prova. La prima era la prova d’italiano: un tema, un articolo di giornale o un saggio breve. La seconda era diversa a seconda di ogni scuola superiore: greco al classico, studio di funzione allo scientifico, redazione di un bilancio a ragioneria… cose così. Oggi, mentre leggiamo questo articolo, i nostri amici maturandi affrontano la terza prova, che mi piace sperare che un giorno verrà abolita.
La terza prova unisce 5 delle altre materie studiate durante il quinto anno, e varia da classe a classe. Non ricordo quali sono state le mie, ma ricordo che in tv al mattino su MTV davano GTO: Great Teacher Onizuka.
Era la storia di un giovanotto di 22 anni, Eikichi Onizuka, con un passato da teppistello alle spalle, anche se non ne ha dimenticato i modi. Assunto come insegnate della quarta classe del terzo anno di una scuola media di Tokyo, Eikichi riesce ad addomesticare la classe più pestifera della scuola, arrivando a farsi voler bene dagli studenti e da alcuni professori.
Detta così sembra semplice, ma è un anime, tratto da un manga, molto divertente: i disegni sono raffinati, non mancano i colpi di scena né le ragazze giapponesi scollacciate e formose, per gli appassionati del genere.
In realtà la bellezza di quell’anime sta nel mostrare il lato più aspro della vita studentesca: troppe pressioni, preferenze e ingiustizie dei professori, competizioni basate sul nulla, il tutto mentre il corpo cresce, ci si aspetta che la mente faccia altrettanto e gli ormoni comandano ogni mossa. Non è semplice quando non si incontra un Great Teacher come Onizuka!
Andrea H. Sesta