Cari kidz, benvenuti in primavera! Come ve la cavate con l'ascolto? Prestate attenzione alle parole che pronunciate e a quelle che pronunciano gli altri? E il silenzio, vi piace o vi infastidisce?
Vi chiedo tutto ciò perché per questo mese, ho scelto una poesia di Chandra Livia Candiani tratta dalla raccolta La bambina puggile ovvero La precisione dell'amore (Einaudi), che s'intitola Mappa per l'ascolto. Devo dire che è stato difficile scegliere una sola poesia da questa bellissima raccolta, ma poi, questa mi è sembrata la più adatta. Troppo spesso non ascoltiamo, siamo impegnati in una vita multitasking che ci ha abituato a fare più cose contemporaneamente, così, finisce che ci perdiamo parole, umori, suoni. Allora, un attimo, fermatevi. Spegnete tutti i vostri dispositivi, leggete attentamente questi versi e fatene tesoro. Acoltate madri, padri, amici e anche le vecchie storie dei nonni, anche se le avete già sentite mille volte. Mette al bando la distrazione, dedicate del tempo all'ascolto, e poi, magari, raccontate delle storie.
Mappa per l'ascolto
Dunque, per ascoltare
avvicina all'orecchio
la conchiglia della mano
che ti trasmetta le linee sonore
del passato, le morbide voci
e quelle ghiacciate,
e la colonna audace del fututo,
fino alla sabbia lenta
del presente, allora prediligi
il silenzio che segue la nota
e la rende sconosciuta
e lesta nello sfuggire
ogni via domestica del senso.
Ascolta all'orecchio il vuoto
fecondo della mano,
vuoto con vuoto.
Ripiega i pensieri
fino a riceverle in pieno
petto risonante
le parole in boccio.
Per asoltare bisogna aver fame
e anche sete,
sete che sia tutt'uno col deserto,
fame che è pezzetto di pane in tasca
e briciole per chiamare i voli,
perchè è in volo che arriva il senso
e non rifacendo il cammino e ritroso,
visto che il sentiero,
anche quando è il medesimo,
non è mai lo stesso dell'andata.
Dunque, abbraccia le parole
come fanno le rondini col cielo,
tuffandosi, aperte all'infinito,
abisso del senso.