photo by Nina Kleivan
È ormai cosa certa, che in quasi tutte le famiglie si allevano piccoli dittatori. Chi di noi, infatti, non si è mai ritrovato ad eseguire gli ordini impartiti dai nostri piccoli Stalin? Un esempio: a pranzo mio figlio (27 mesi) era sul suo seggiolone con davanti tutte le sue macchinine; come al solito, decide di buttarle tutte per terra. Lo rimprovero e gli dico di scendere e raccoglierle, lui: – No, tu raccogli – allora, gli dico che se non le avesse tirate su non gli avrei fatto mangiare l'anguria, frutto che gradisce moltissimo. Ha protestato, io non mi sono fatta corrompere, ma, non ha per niente ubbidito, preferendo non mangiare quella fetta di anguria deliziosa. Non so dire da dove tiri fuori tanta tenacia, sta di fatto che la partita è finita pari. Quand' ero piccola, e in realtà anche da più che maggiorenne, bastava un'occhiataccia della mamma per ristabilire l'ordine; sebbene continui ad esercitarmi in quello sguardo truce non riesco ad ottenere lo stesso risultato.
Vi parlo di questo traendo spunto da un articolo del New Yorker in cui si parla della differenza tra i bimbi americani e quelli dell'Amazzonia peruviana. Dall'osservazione di due antropologi è venuto fuori che i bambini dell'Amazzonia sono capaci di svolgere molti più compiti rispetto a quelli americani, tra l'altro, lo fanno senza che nessuno glielo chieda, come se fosse naturale, e del resto lo è, dare il proprio contributo all'interno delle proprie famiglie e/o comunità.
Così, in giro per il mondo crescono questi piccoli tiranni ed esperti ed educatori ne approfittano per sfornare libri e regole da osservare; in generale le colpe vengono equamente divise tra la società e l'economia schifo, ossia quel tipo di diseducazione messa in atto quando sommergiamo i nostri figli di cose inutili, particolarmente costose, etc.
Probabilemente, è anche vero, che, spesso, a noi parents, manca il fegato necessario per dire più NO che Si, oppure diciamo dei NO senza troppa convinzione. Dovremmo cercare d'imparare da loro, del resto loro ci studiano, conoscono i nostri punti deboli, allora, su, facciamolo anche noi. Attento Kiddo, mamma ti tiene d'occhio!