Per Zia Amaranta è più che normale
essere amica di Babbo Natale
Il primo incontro mai potrà dimenticare
ed oggi ve lo vuole proprio raccontare.
Una fredda sera di tanti anni fa stava per recarsi a letto la zia
quando fu sorpresa da una dolce melodia.
Era il suono che l’arrivo della neve annunciava,
era proprio quello che con trepidazione aspettava.
Era un’abitudine che quando il mondo di bianco si copriva
in alto nel cielo la slitta di Babbo Natale appariva.
Con il naso all’insù Zia Amaranta si mise a guardare
finché l’uomo barbuto con le sue renne non vide passare,
ma mentre le altre volte un rapido saluto le inviava,
questa volta la slitta poco per volta verso terra scendeva,
con stupore la slitta nel suo giardino vide atterrare,
era agitata e non sapeva più cosa fare.
Con emozione a Babbo Natale si avvicinò
e con la voce tremante si presentò.
Babbo Natale aveva bisogno di un grande favore,
per la Zia aiutarlo sarebbe stato un grande onore.
Una delle renne il raffreddore si era beccata
e non riusciva a guarire anche se era imbacuccata,
a ogni starnuto tutto sussultava
e ogni volta qualche regalo dalla slitta precipitava.
Babbo Natale era pensieroso e preoccupato:
continuando così nessun regalo a destinazione sarebbe arrivato.
Il fedele animale di una notte di riposo al caldo aveva bisogno
e alla zia di poter chiacchierare con Babbo Natale sembrava un sogno.
Vicino al cavallo Ambrogio ogni renna fu sistemata
e per quella malata una morbida coperta fu riscaldata.
Dopo aver dato loro e da bere e da mangiare
la Zia invitò Babbo Natale in casa per potersi rifocillare.
Il vecchietto un gran simpaticone si rivelò
E tantissimi aneddoti alla zia raccontò.
Le disse che prima di girare il mondo a portar doni di Natale
Era un vecchietto più che normale,
buono e generoso e gli piaceva il legno intagliare,
e un anno sentì che per Natale allegria a tanti bimbi voleva portare.
Pensa e ripensa e una idea la sua mente illuminò,
a tutti i suoi più cari amici ne parlò.
Creò un team di persone che ancora adesso è perfetto
e insieme misero un piedi un enorme progetto.
Lui in persona i primi giochi costruì
e per come farli ad elfi e folletti delle lezioni impartì.
Della consegna Babbo Natale si doveva occupare,
non sapeva proprio come fare.
Indisse un concorso a premi
per valutare i vari sistemi.
Tra le tante idee una era proprio stramba
chi l’ha avuta non è stato molto in gamba:
fu brevettato un cannone spara regali
che al momento ebbe consensi senza eguali,
ma quando tante lamentele iniziarono ad arrivare
perché i pacchi sulle teste dei bimbi non facevan che atterrare.
Babbo Natale distrusse il cannone nel giro di qualche minuto
anche perché un’altra idea aveva appena avuto.
Organizzò un casting internazionale
ed ebbe un successo eccezionale.
I suoi sosia nel mondo voleva cercare
solo così tanti aiuti avrebbe potuto trovare.
La maggior parte dei suoi amici lo guardarono storto
ma alla resa dei conti non ha avuto torto!
E’ per questo che di Babbi Natale in giro ce ne sono tanti.
Non son tutti originali, ma hanno il brevetto… tutti quanti.
Al caldo tra un racconto e l’altro, Babbo Natale era riuscito a rilassarsi,
si era fatto tardi e la zia si accorse che il nuovo amico stava per addormentarsi,
con una coperta in più per la notte lo coprì
e nel mondo dei sogni subito partì.
Presto all’alba con un rumore di campanelli la zia si svegliò
e non appena alla finestra si affacciò
un’ombra dalla scia dorata verso il cielo vide volare:
era la slitta di Babbo Natale e la Zia non poté fare altro che agitar la mano e salutare.