Anastasia torna a narrarci le sue disavventure in questo secondo libro, in cui decide di far fruttare il tempo che le manca all’inizio della scuola. Trascorre infatti i giorni annoiandosi da morire in casa, ora che il suo unico amico è partito all’improvviso grazie a una borsa di studio.
Pur di mettere fine a quel torpore e a quel senso di solitudine, inizia a cercare un lavoretto che le permetta di mettere da parte qualche soldino, perché si sa, le paghette settimanali di una dodicenne non sono altissime.
Così Anastasia inizia a pensare al genere di lavoro che le piacerebbe fare. Influenzata dai libri gialli che legge, non sceglie un lavoretto qualsiasi: Anastasia ha le idee chiare, vuole diventare la dama di compagnia di un’anziana signora facoltosa che vuole aiutare nello sbrigare le commissioni, nel preparare il tè o nel leggerle la posta.
Aspettative verso realtà
Prima del previsto, Anastasia riceve una telefonata dalla signora Bellingham, che la invita a casa sua per discutere dell’impiego che svolgerà presso casa sua.
Emozionata, Anastasia arriva all’appuntamento e si reca alla porta di servizio, dove viene accolta dalla governante che senza troppi fronzoli le dice di iniziare a lucidare l’argenteria, finché per pura sfortuna Anastasia fa cadere una forchetta d’argento nel tritarifiuti.
Dopo due ore di intensa lucidatura, la signora Bellingham la riceve, facendo presente ad Anastasia che sebbene abbia iniziato a lavorare, è già in debito di trentacinque dollari, il costo della forchetta d’argento che ha rovinato. Come se non bastasse ora che è in debito, le viene richiesto di lavorare come cameriera alla festa che la signora Bellingham sta organizzando.
Ammettiamolo, l’entrata di Anastasia nel mondo del lavoro è stata scoppiettante, anche se non come si immaginava la ragazzina.
Da questo preciso momento, le scelte che Anastasia prenderà, la porteranno a trovarsi incastrata più e più volte in situazioni esilaranti e assurde.
Un percorso formativo
In Anastasia al vostro servizio ci ritroviamo nuovamente catapultati all’interno della famiglia Krupnik, dove la complicità e l’affetto sono una costante.
La lettura di questo libro risulta scorrevole grazie ai dialoghi vivaci e al ritmo allegro che viene fuori soprattutto nelle varie situazioni tragicomiche nelle quali Anastasia è l’indiscussa protagonista.
In questo secondo volume della saga, l’autrice Lois Lowry trasmette un messaggio importante attraverso la sua eroina: prima di giudicare qualcuno è meglio conoscerlo davvero.
Le apparenze a volte ingannano, e Anastasia, nel corso delle sue peripezie, lo impara proprio sulla sua pelle.
Nonostante sia stata pubblicata per la prima volta nei primi anni ’80, questa saga continua ad essere attuale, grazie all’empatia e alla capacità dell’autrice di comprendere gli adolescenti, senza giudicarne le azioni, ma semplicemente indicando loro come il giusto percorso per crescere abbia al suo centro il dialogo e l’ascolto.