La primavera non dà segno di sé però, si sa, è alle porte. L’inverno e i suoi ultimi guizzi raggelano i fine settimana, ma tant’è, finché ci fa compagnia è meglio goderselo ché ogni stagione ha i suoi doni preziosi. Il carnevale per esempio, è il più bel dono della stagione invernale e questa domenica, a Cento, in provincia di Ferrara, c’è l’ultima, ma proprio l’ultima sfilata e allora che facciamo ce la perdiamo? Manco pensarlo, tanto più che il “Carnevale d’Europa” della città emiliana è diventato uno dei più belli dello stivale (I centesi dicono dell’intero continente).
Iniziato il 10 febbraio, per quattro domeniche consecutive, fino all’ultima del 3 marzo, dopodomani, nelle strade di Cento hanno sfilato i carri allegorici costruiti durante l’anno dalle associazioni carnevalesche: i Ribelli, Il Risveglio, I Ragazzi Del Guercino, Mazalora, I Toponi, Il Riscatto. Dei veri e propri “monumenti in cartapesta” che inneggiano all’allegria, alla satira e alla fantasia. Possono raggiungere una larghezza di 6 metri e un’altezza di 20 metri, sono dotati di complessi ed ingegnosi marchingegni meccanici ed idraulici. Con il carro sfila un gruppo variopinto e festoso che conta circa 500-600 elementi: alcuni restano sul carro a fare da scenografia animata e scatenata, mentre gli altri, più numerosi e vivaci lo precedono formando un simpatico serpentone colorato e animato. Sfilano anche gruppi comico-folkloristici e artisti di strada, provenienti da ogni parte d’Italia e dall’estero.
Tra i momenti più divertenti del Carnevale, gemellato con quello più famoso al mondo di Rio de Janeiro, c’è il “gettito” o lancio dai carri in parata sul pubblico, come da antica tradizione, di oggetti e gadget molto ambiti da grandi e piccini, tra cui palloni di ogni misura, materassini gonfiabili variopinti, giganteschi pupazzi di peluche a forma di balena o delfino. Vengono lanciati da una torretta che si trova nella parte posteriore del carro allegorico in una dolce profusione di coriandoli, caramelle, cioccolatini, in modo tale che vale il motto che: “Nessuno torna a casa da Cento a mani vuote!!!”.
Questa domenica, che è l’ultima giornata di Carnevale, la sfilata si concluderà con il “rogo di Tasi”, una maschera tipica di Cento, che raffigura un personaggio dell’Ottocento amante del buon vino al punto da preferire un bicchiere di lambrusco alla moglie.
Prima però, Tasi si vendicherà con il suo velenoso ”testamento” dove mette alla berlina vizi e virtù di alcuni personaggi centesi.
Infine, dopo la proclamazione del carro vincitore, il saluto d’addio al Carnevale, un grandioso spettacolo pirotecnico alla Rocca di Cento.
Ciao Carnevale. Alla prossima!