…fino ai limiti estremi della Galassia…
Ora confessatelo pure. Quante volte avete detto questa frase? Si, voi, dico voi, che da bambini litigavate in cortile per chi doveva essere Sirio il Dragone o Crystal il Cigno (Pegasus no perché, diciamocelo, era il più scarso di tutti). Voi una volta bambine che volevate impersonare Lady Isabel o, per andare controcorrente come la sottoscritta, Tisifone. Voi che vi siete chiesti più di una volta se Andromeda fosse maschio o femmina e perché avesse un’armatura rosa, voi che vi emozionavate ogni volta che Phoenix (nella traduzione italiana Phoenix di Phoenix…bizzarro) faceva una plateale entrata in scena e voi, che sopra ogni cosa, conoscete a memoria questa battuta:
Le lacrime non si addicono al volto di un cavaliere, ma come non piangere per Andromeda che ha versato nel mio gelido corpo il caldo soffio della vita…
A voi che probabilmente avete adesso dei piccoli kiddies ai quali insegnare a raggiungere il settimo senso, vi faccio una proposta. O una richiesta, se vogliamo; se non avete avuto ancora modo di farlo, leggete il manga di Saint Seiya, l’originale ad opera di Masami Kurumada. Io l’ho scoperto troppo tardi, a vent’anni suonati, ed è stata una rivelazione. Una rivelazione perché finalmente vieni a sapere che Phoenix si chiama Ikki e Andromeda Shun (e cadono tutti quei paradossi creati dai nomi che già rivelavano le loro costellazioni), perché (SPOILER grosso quanto una casa) ricevendo uno shock immenso ho scoperto che TUTTI i cavalieri dello zodiaco (un centinaio in tutto) sono figli dello stesso padre, ovvero…il nonnino di Lady Isabel (Saori nel manga), quel marpione di Arman di Tule! E altre cose che non vi sto a spiegare perché vi rovinerei la sorpresa, tipo cosa cela quello Yoda del Maestro dei Cinque Picchi e perché se ne sta sempre seduto di fronte alla cascata…
Quindi, se non l’avete ancora letto, fatelo. Potete ordinare gli arretrati sul sito della StarComics, un po’ di volumi per volta, un bel regalo di Natale, perché non può mancare nella vostra libreria; vedrete che niente sarò più lo stesso.
Ma non abbiamo mica finito qui! Lo sapevate che esistono tante altre versioni di Saint Seiya? Tipo I cavalieri dello Zodiaco: Lost Canvas, di Shiori Teshirogi, che narra le vicende della Guerra Sacra del XVIII secolo e finalmente svela perché Pegasus è sempre il più raccomandato dei cavalieri; scherzi a parte, i disegni sono fenomenali, i personaggi caratterizzati al massimo (i Cavalieri d’Oro soprattutto) e la storia è struggente: che volete di più?
Sono ancora in corso invece Episode G di Megumu Okada, ambientato alcuni anni prima rispetto alla storia originale, che racconta della guerra dei cavalieri d’oro contro i Titani e il loro re Crono, e Saint Seiya: Next dimension, sempre di Masami Kurumada, che vorrebbe essere il seguito dell’originale ma che ai veri appassionati dei cavalieri è piaciuto poco poiché sembra che il Maestro Kurumada abbia guardato troppi episodi di Dr. Who. Leggere per credere.
Dopodiché finalmente sarete pronti per l’investitura, e chissà, forse è la volta buona che diventate un Cavaliere d’Oro. In ogni caso, continuate a bruciare fino al limite il vostro cosmo, raggiungete settimo, ottavo e nono senso e soprattutto insegnate ai kiddies a farlo: un giorno vi ringrazieranno…