Nonostante non abbiate colto il mio sottile messaggio e non vi siate esposti in prolungati e sentitissimi auguri, e-cards di buon compleanno adorne di gattini coristi in cappello di e-carta a cono, nè abbia ricevuto alcuna busta di carta (vera, stavolta) con 50€ di sorpresa-auguri! (ma mi sarei accontentata anche di 20€, eh) da alcuno di voi; io so perdonare – e, soprattutto, godo di sentimenti promo in versione limitata, a tempo determinato, e non mi riesce di essere offesa per più di una settimana.
Quindi eccomi qua, priva di rancore, per la seconda puntata dei Best Selling Books classe 1980. Anzi, eccoci qua. Io e tutti i libri che hanno scalato le classifiche del mitico decennio di tutti i Rock’n Roll Robots, dall’85 all’89.
Ready to go?
6. The Mammoth Hunters, Jean M. Auel (1985): terzo libro su sei della ancora inconclusa saga storica (o meglio preistorica) The Earth’s Children. Setting: ca.30000 anni fa’, ultima glaciazione. Protagonista: Ayla, giovane orfana Cro-Magnon che viene inizialmente allevata da un gruppo di Neanderthal e, poi, successivamente, da questi ultimi scacciata perchè troppo diversa. Amori, lunghi viaggi dall’Ucraina alla Francia, ricongiungimenti con altri Cro-Magnon, interessanti off-topic su botanica e fitoterapia fanno di questa una saga più di formazione che di storia. Quando la paura del diverso, dell’altro-da-noi ha origini ancora più lontane di quanto pensassimo. Che non è che prima si stava sempre meglio, forse. E se lottiamo contro questo fatalismo, il futuro lo creiamo anche più zucchero-e-rosa dei nostri più lontani sogni. Cro-Magnon, Neanderthal, triangoli, rotondi e chi più ne ha, più ne metta.
7. It, Stephen King (1986): Silenzio in sala. Qua ci vuole un attimo di riflessione. Luci spente e rullo di tamburi, siori e siore, perchè questo non è un semplice romanzo horror, questo è IL romanzo horror. Il romanzo horror che ha dato via a tutti i casi di clownfobia, fino ad allora inesistenti; il romanzo che per anni vi ha fatto vivere il circo come un incubo, e odiare i vostri compagni di classe che per il loro compleanno ingaggiavano Vaniglia & Cioccolato, due simpatici pagliacci che di simpatico dovevano avere ben poco, viste le lacrime con cui uscivate sempre dalla sala dell’oratorio adorna di ghirlande e palloncini.
Il romanzo che io ancora me lo ricordo quando, all’età di quattro anni, aprii febbricitante la porta della sala per chiedere alla mamma se mi portava un bicchier d’acqua, e alla televisione vidi quell’enorme faccione bianco, e quella larga, grottesca bocca rossa, che esplodendo in una sadica risata mi veniva incontro dalla penombra delle fogne. Ero assolutamente impreparata.
La storia è quella di sette amici, residenti di una cittadina del Maine (locus amoenus di King), dei loro traumi infantili, di omicidi e del Male, che si presenta sotto forma del pagliaccio Pennywise dai tombini del paese.
Per il resto, la trama, leggetevela su Wikipedia. O date una scorta al film. O all’omonima serie tv, che magari la trovate anche in streaming. Oppure leggete il libro – se avete il coraggio.
Perchè io di coraggio non ne ho avuto e – a titolo informativo – se il palinsesto televisivo tutt’oggi passa It, io ancora mi nascondo sotto le coperte che neanche l’ultima volta che ho giocato a Slender.
8. The Tommycnockers, Stephen King (1987): Ancora horror, ancora King, ancora extraterrestri. Ma stavolta niente occhioni dolcissimi grandi quanto palle da tennis, lunghe dita illuminate o viaggi aerei in bicicletta. Più una roba a L’Invasione degli Ultracorpi, ecco.
Siamo sempre nel Maine (e dove se no? ndr) in compagnia della scrittrice Roberta Anderson che, durante una tranquilla passeggiata nel bosco, si imbatte in quella che scoprirà essere un’antica nave spaziale aliena, seplolta da anni. Una volta dissotterrata, l’astronave comincia a rilasciare nell’aria delle tossine che, diffondendosi nell’aria, donano agli abitanti della cittadina poteri parapsichici simili a quelli degli alieni che la guidavano, ma li privano anche di qualunque capacità etica, generando un vortice di violenza autodistruttivo che solo il poeta Jim Gardener – amante di Roberta e immune alla sostanza, per via di una placca metallica nel cervello – potrà fermare. Con conseguenze catastrofiche.
King scrisse il libro durante un periodo di tossicodipendenza, specchio di quella che era la sua precaria stabilità psicofisica del momento. Ispirazioni: Lovecraft e una filastrocca per bambini. Che nulla ha a che vedere con la spensieratezza de La Bella Lavanderina o di Twinkle, Twinkle, Little Star.
9. The Cardinal of the Kremlin, John Clancy (1988): Spodesta dal trono Stephen King il sequel di La Grande Fuga dell’Ottobre Rosso, celeberrimo romanzo (e ancor più celeberrimo film) della saga di spionaggio tecnopolitica che narra le vicende dell’agente della CIA, Jack Ryan, al centro del grande sipario della Guerra Fredda che vede contrapporsi gli storici monoliti USA vs. URSS in tra intelligence, armi di distruzione di massa, colonnelli sotto copertura in pericolo, tradimenti, nomi in codice e tanta adrenalina.
Al nono posto dei nonfictional troviamo un immancabile The Weight Watchers Quick Success Program Book. Credevate che l’eccessiva ossessione del peso fosse un cancro recente, tipico degli anni 2000? Vi sbagliavate di grosso, mie care. Le vostre consorelle Ottantine si preoccupavano della prova costume tanto quanto voi. O forse anche di più, visto il boom di corsi fitness in VHS, che spopolava in quegli anni.
10. Clear and Present Danger, John Clacny (1989): Tom Clancy non ha intenzione di mollare il primo posto neanche l’anno successivo, e ci piazza il quarto capitolo della sopracitata saga. Scompare l’Unione Sovietica, ma compare l’America Latina e il narcotraffico. Operazioni antidroga statunitensi, rappresaglie colombiane, scontro di poteri tra FBI e CIA (che mai hanno nascosto antipatia reciproca; vedesi X-Files), elicotteri da guerra, sucidi, e, per finire, un uragano nel Golfo del Messico. Per non farci mancare nulla.
Il romanzo ha ispirato il film Sotto il Segno del Pericolo di Philipp Noyce, con Harrison Ford nel ruolo di Jack Ryan.
E Ford si conferma campione della cinematografia 80es: di Harrison ce n’è per tutti i gusti, dal maschio alfa, faccia-da-schiaffi Han Solo, alla sexy spia dei Servizi Segreti stelle e strisce. Piatto ricco mi ci ficco!
E’ tutto dagli anni Ottanta e dalla loro libereria, Kids. Chissà che magari qualche titolo vintage non interessi pure a voi.
Ah, e, a titolo informativo, alla fine, di libri ne ho ricevuti due per il compleanno: De Lillo e Welsh, Skagboys.
E no, nessuno di questi mi è stato regalato da alcuno di voi. Cuoridipietra.