Da bambini siamo istintivamente attratti dai cibi belli e colorati, da grandi da quelli che fanno ingrassare, comune a tutte le età è la passione per la tavola e quando la tavola è apparecchiata nel bel mezzo di una fiaba (o un cartone animato o un film o un libro) è ancora più appetitosa. Se non hai ancora capito il senso della delirante presentazione è presto detto: “Focaccine” è la nuova rubrica di HeyKiddo che parla di cibo e storie per kids.
Focaccine? Ma che razza di titolo è “focaccine”? Il titolo perfetto per questa rubrica, credimi.
Ma sì, dai. Le focaccine. Come le focaccine nel cestino delle vivande di Cappuccetto Rosso. In un’unica frase tante cose da leccarsi i baffi: focaccine, cestino delle vivande e, se sei un lupo, Cappuccetto Rosso.
Cappuccetto Rosso è una delle prime fiabe che si raccontano ai bambini, per far loro capire che devono dare retta alla mamma e non dare confidenza agli sconosciuti. Ma se devo essere sincera, la cosa che mi è rimasta sempre impressa è il cestino delle vivande. Il contenuto del Cestino delle Vivande di Cappuccetto Rosso cambia a seconda delle versioni.
La versione del 1697 di Perrault, dice:
Un giorno sua madre, avendo cavate di forno alcune focacce, le disse: “Va’ un po’ a vedere come sta la tua nonna, perché mi hanno detto che era un po’ incomodata: e intanto portale questa focaccia e questo vasetto di burro“.
Nel 1857 i Fratelli Grimm raccontano che il cestino conteneva una porzione di focaccia e una bottiglia di vino:
Una volta la mamma le disse: “Vieni, Cappuccetto Rosso. Qui c’è una porzione di focaccia e una bottiglia di vino: prendili e portali alla nonna, che è a letto, debole e malata; le faranno tanto bene”.
E infine Italo Calvino, nella raccolta Fiabe Italiane, racconta una versione della storia chiamata “La Finta Nonna” (che è praticamente la versione originale e popolare di Cappuccetto Rosso in cui non c’è un lupo ma un’orchessa) in cui nel cestino delle vivande troviamo addirittura ciambelle e pan coll’olio:
Una mamma doveva setacciare la farina. Mandò la sua bambina dalla nonna, perché le prestasse il setaccio. La bambina preparò il panierino con la merenda: ciambelle e pan coll’olio; e si mise in strada.
E veniamo allora al dunque: come preparare il tuo personalissimo CESTINO DELLE VIVANDE in perfetto stile CAPPUCCETTO ROSSO?
Allora, mio bravo kid aspirante fantacuoco, sequestra la mamma, occupa la cucina e impugna il matterello: inizia la tua PRIMA LEZIONE DI FANTACUCINA. La ricetta che ti propongo è antica come una fiaba, altrettanto saporita e viene dalla Toscana:
Per preparare una deliziosa FOCACCIA ALL’UVA avrai bisogno di
1 kg di uva nera
350 gr di farina
20 gr di lievito di birra
1 bicchiere di acqua
8 cucchiai di zucchero
olio extravergine d’oliva
sale
Tutto qui. Ora passiamo alla preparazione.
In un bicchiere d’acqua tiepida sciogli il lievito di birra. Prepara sul piano di lavoro la farina e impastala con l’acqua del bicchiere, 4 cucchiai di zucchero, 4 cucchiai d’olio ed un pizzico di sale. Ora vai a leggere per un’ora circa un buon libro (magari la raccolta di Fiabe Italiane di Italo Calvino, così resti in tema) e lascia lievitare la pasta coperta da un tovagliolo. Dividi poi l’impasto in due parti non uguali, per la preparazione del fondo (che dev’essere più abbondante) e del secondo strato (la copertura). Stendi la pasta piuttosto sottile ed adagiala su una teglia d’alluminio con il bordo alto. È importante che la pasta del fondo esca fuori dalla teglia! Riempi la base del dolce con i chicchi d’uva ben lavati ed asciugati (non usarli tutti e soprattutto non mangiarli tutti! Una parte dell’uva deve essere riservata per il secondo strato). Cospargi il tutto con 2 cucchiai di zucchero e 2 di olio. Ripiega i bordi del dolce verso l’interno e stendici sopra il secondo strato di pasta. Con le punte delle dita crea delle piccole fossette sulla pasta (senza bucarla!). Spargi sopra l’uva rimanente e cospargila con 2 cucchiai di zucchero e 2 di olio. Ora viene la parte “pericolosa”, lascia fare alla mamma: cuoci in forno a 180°C per circa un’ora (hai il tempo per qualche altra fiaba di Calvino!). Mmm… che profumino! Resisti: è preferibile mangiarla dopo qualche ora, meglio ancora il giorno dopo. Più o meno dovrebbe presentarsi così, ma l’aspetto conta poco, l’importante è che sia buona!
Ora procurati una mantellina rossa, un cesto di vimini e avventurati pure nel bosco! E se incontri un lupo non farti imbrogliare: checché se ne dica, anche i lupi preferiscono le focaccine alle nonne!