Dove abitano le fate, i folletti e gli animali parlanti? Ma a Sarmede, ça va sans dire! Alcuni sono scesi dritti dalla vicina foresta del Cansiglio, luogo magico per eccellenza, altri sono stati importati da Praga, parecchi anni fa, da un eccentrico personaggio: Stefan Zavrel.
Scappato dalla Repubblica Ceca alla fine degli anni 50, il grande illustratore praghese viaggiò in Europa, tra Roma, Monaco e Londra, e nel 1968, quasi per caso, si trasferì sulle colline di Sarmede, nella località di Rugolo, in una casa di campagna da ristrutturare, nella quale visse a lungo a modo suo, lontano dai confort della tecnologia, usando solo un vecchio “fogher” per scaldarsi e le candele come fonte di illuminazione.
Zavrel è noto soprattutto per aver fatto di Sarmede il “paese della fiaba”: nel 1982 ideò, insieme a Leo Pizzol e Ivo Lorenzon, “Le Immagini della fantasia”, rassegna internazionale d’illustrazione per l’infanzia che quest’anno festeggia 30 candeline! Per l’occasione, la mostra propone come tema principe le antiche fiabe della Russia, in particolare quelle di Afanasjev, e dedica un omaggio all’opera di Roberto Innocenti, uno dei grandi maestri dell’illustrazione italiana e mondiale.
Grazie a Zavrel, dunque, oggi Sarmede è un luogo di culto per bambini e appassionati, visitato ogni anno da oltre 40.000 persone. Tuttavia, inizialmente, il suo arrivo in paese non fu accolto con troppo calore: i cittadini non vedevano di buon’occhio questo bizzarro individuo, un artista che si circondava di amici singolari, vestito con maglioni dai colori sgargianti, e per di più venuto dall’Est, da un paese in guerra, a bordo di una macchina scalcinata. “Era come se venisse dalla luna”, racconta Leo Pizzol, presidente della Fondazione Mostra Internazionale d’Illustrazione per l'Infanzia: “Io lo conobbi una sera, andai a trovarlo a casa mentre stava lavorando a una xilografia. Da allora diventammo amici, andammo insieme a diverse mostre di illustrazione e infine creammo la nostra mostra, a Sarmede. La rassegna negli anni è cresciuta molto, il pubblico ha iniziato a darci fiducia , così come il comune, la provincia e la Regione”.
Col tempo, infatti, il flusso di visitatori è aumentato, la mostra è diventata itinerante ed è stata ospitata da molte città tra cui Firenze, Genova, Milano, Roma, Bratislava, Istanbul, Lisbona, Lubiana, Madrid, Parigi, Sarasota (Usa), Stoccarda, Vienna, e tante altre. Inoltre, la rassegna ha innescato una serie di progetti collaterali, come la scuola di illustrazione, che ogni anno accoglie quasi 300 corsisti da tutto il mondo, le rassegne teatrali dedicate ai bambini, e, ultima arrivata in occasione dei 30 anni, la nuova Casa della Fantasia, uno spazio dedicato a corsi e laboratori, esposizioni incontri e letture animate.
“Zavrel è stato importantissimo per Sarmede – dice Svjetlan Junakovic, illustratore di Zagabria e docente presso la Scuola di Sarmede che ha pubblicato molti libri con Bohem Press, la casa editrice fondata da Zavrel e Otakar Bozejovsky -: dal suo studio è nato tutto, la scuola e la mostra. Era una persona divertente, spiritosa, un vero artista! Le sue illustrazioni sono state fondamentali per le generazioni future di illustratori, perché erano diverse da quello a cui la gente era abituata. Le sue immagini sono uscite fuori dalla pittura, dall’arte. La scuola poi ha una lunga tradizione – prosegue Junakovic-: era la prima di questo tipo in Italia. Ancora mancano le scuole con questi particolari workshop in Europa. Non a caso, abbiamo sempre diversi alunni dai paesi vicini, Austria, Francia, Svizzera, Croazia, ma anche da quelli lontani, Brasile, Stati Uniti e Canada, Georgia, Russia, Tailandia e Corea del Sud. Poi, solo la nostra scuola è accompagnata dalla mostra internazionale, che gira per il mondo, anche con i lavori di alcuni nostri allievi selezionati”.
Sarmede è tappezzata qua e là di affreschi dell’illustratore ceco ed esiste anche il Museo Zavrel, che raccoglie circa cento opere dell’artista, molte tratte dai suoi libri come “Sotto la laguna di Venezia”, “Un sogno a Venezia” e “In cammino con Dio”. L’aria che si respira qui è davvero quella dei libri e delle storie meravigliose. Provare per credere.