“Il coraggio è attesa.
È continuare a credere, nel profondo del tuo cuore, che tutto andrà bene.”
È con questa parole che inizia Il viaggio, album illustrato da Owen Swan e scritto da Angela May George, per le edizioni Nomos: sono parole che forse ciascuno di noi sta ripetendo a se stesso come un mantra nel piccolo della sua esperienza di attesa, oggi che siamo abbandonati su una scialuppa nel mare senza vento e non sappiamo dove approderemo.
Una bambina e una madre in fuga
Il viaggio racconta una storia antica e attuale: una bambina con la propria madre, che la protegge come uno scudo, fugge dal suo Paese in guerra per approdare in una città dove per tutti lei è solo “l’immigrata”.
Poche parole e pochi colori (il nero, il verde, l’azzurro, il giallo, e lo sfondo bianco della pagina su cui risaltano i disegni) narrano un percorso di speranza: la fuga, il viaggio attraverso un mare nero che sembra traghettare anime opache e grigie verso il nulla. Infine, l’approdo.
L’approdo: una vita normale
La piccola protagonista racconta l’inizio di una vita normale, difficile perché quella normalità è straniera rispetto al mondo che lei conosce e all’esperienza vissuta nella fuga: una vita straordinaria di eventi minimi, come l’incontro con i compagni di scuola e le lezioni di danza, la vita nella comunità di immigrati che le ha accolte, il viaggio al mare in auto.
La mamma, prima di andare a dormire, tiene stretta alla speranza la sua bambina: insieme immaginano dove possa essere il papà, ma sicuramente sarà al sicuro, perché lui è veloce e sa come salvarsi.
Un giorno bellissimo la mamma danza e la bimba le chiede perché: lo capirà presto. Il loro viaggio, ora, è davvero terminato e su un disegno grande come l’abbraccio che stringe figlia e papà Il viaggio si chiude.
Il filo giallo
In ogni disegno c’è un filo giallo, che lega il passato al presente della protagonista: è il nastro dei suoi capelli mentre fugge, è l’amo con cui mamma e figlia pescano dalla barca, è la corda con cui balla, è il tessuto di speranza che intreccia Il viaggio.
La forza dell’album è nella sua semplicità, che piacerà ai bambini e li farà identificare nella storia della protagonista, strappata dalla guerra al suo Paese.
Ma quest’album è bello anche perché allarga il cuore: la speranza, dopo tutto, è più forte della paura.