Tutti sanno che gli elefanti sono animali imponenti e la loro natura mansueta è nota, ma pochi conoscono la loro storia.
Si dice che tanto tempo fa gli elefanti erano piccoli, molto più piccoli di quanto stiate immaginando, infatti erano più piccoli di un topolino!
Per intenderci erano grandi quanto una susina, quindi non stupisce che questi piccoli elefantini venissero tenuti come animali da compagnia, d’altronde le loro dimensioni erano perfette e la loro indole mansueta li rendeva estremamente carini.
Questi elefantini erano noti per la loro estrema voracità: mangiavano in continuazione tutto ciò che veniva offerto loro.
Per questo motivo era necessario fare molta attenzione a lasciare da soli i micro-elefanti con tanto cibo: non erano capaci di gestirlo e di consumarlo un pò alla volta.
Così capitò che da micro-elefanti diventarono animali giganteschi.
E quindi il micro-elefante crebbe, e crebbe crebbe crebbe.
Crebbe fino al soffitto, fino a riempire l’intero balcone.
Crebbe un bel pò insomma.
Per fortuna però esiste un metodo che aiuta a “perdere peso” naturalmente… Vi viene in mente quale possa essere?
Elefanti, susine e topolini
Edito da VerbaVolant, l’albo Forse i topolini mangiano le susine? è un racconto surreale e al tempo stesso leggero e brioso.
Il titolo porta sicuramente fuori strada ma ha un suo perché, l’albo narra la storia dell’evoluzione degli elefanti, ma non quella che tutti conosciamo, un’altra incredibilmente fantasiosa.
Le illustrazioni di Irene Fioretti si combinano perfettamente con il testo che in alcuni punti del racconto cambia la grandezza del font per dare enfasi all’evoluzione dei micro-elefanti, rendendo la lettura ancora più divertente.
L’autore, Alessio Di Simone, attraverso questo racconto gioca con il lettore, rimettendone in discussione le certezze sulla Storia per reinventare un mondo decisamente singolare ma estremamente buffo.
Lasciando intuire come mai gli elefanti abbiano paura dei topolini, l’autore si diverte a lasciare qualche punto aperto, come ad esempio nelle ultime pagine quando si rivolge direttamente ai bambini, spiegando loro l’origine di questa storia riportatagli dal suo amico messicano Luis Gallardo e facendo così sorgere il dubbio che tutta questa faccenda non sia alla fine dei conti solo un’invenzione… Attenzione insomma, le bizzarrie non sono ancora finite!