Gabriele Clima, illustrazioni di Giacomo Agnello Modica, Il bimboleone e altri bambini, Edizioni Corsare
È una combinazione veramente ben riuscita quella che mette insieme le parole di Gabriele Clima e le illustrazioni di Giacomo Agnello Modica.
In un panorama editoriale in cui le novità si susseguono senza sosta sugli scaffali delle librerie, lasciando poco respiro e tempo alle stesse novità per farsi scoprire, Il bimboleone e altri bambini è un albo illustrato che chiede di restare. Guarda ai bambini e agli adulti, facendo vedere ai primi come si possa essere diversi, ognuno con le proprie peculiarità che non si esauriscono tra le pagine del libro, e ai secondi come sia necessario rispettare quell’individuo che è già il bambino, accogliendolo nei suoi ruggiti o nei suoi silenzi, senza chiedergli di essere qualcuno che non è, mettendosi in ascolto e scoprendo magari nello stesso bambino tanti aspetti diversi, solo apparentemente contraddittori.
È così, nel segno dell’infanzia, con cui dialogare e giocare, che Clima ci presenta i suoi bambini, riuscendo a vederli alla giusta distanza, lasciando loro lo spazio di esprimersi, guardandoli con rispetto.
Tu che bimbo sei?
Quanti sono i bambini del mondo?
Tanti, tantissimi.
E tutti diversi…
Come è semplice e forte questo inizio, in una pagina bianca e vuota, prima di conoscere tutti i (bellissimi) bambini raccontati da Gabriele Clima.
In tempi di omologazione sempre più dilagante, riconoscere – come un valore – le differenze che ci contraddistinguono e che ci rendono ciò che siamo è una grande boccata d’aria e di libertà.
I bambini, infatti, sono davvero tantissimi e impossibili da elencare al completo.
Apre le danze il bimbogatto, che “a volte ti regala un sorriso, / a volte ti dà una zampata”, seguito dal bimbopesce che non parla quasi mai, ci sono il bimboscimmia che ha bisogno di stare sempre appiccicato e il bimbotoro, “irruente e impetuoso”…
Quattordici sono i ritratti di bambini che si susseguono e, allo stesso tempo, a volte si intrecciano o per opposizione (il bimbotoro è l’opposto, per esempio, del bimbofarfalla) o per consonanza perché – e questo è un altro aspetto importante dell’albo – si può essere più animali insieme, a seconda del giorno o del momento, così il bimboanguilla, che sguscia e scappa via, nasconde nel cuore un bimbopeluche con il suo bisogno di tenerezza e contatto.
A volte nell’elenco si crea quasi un “dialogo” tra i vari bambini, come quando al bimbolepre segue il bimbotartaruga, ma in queste pagine non ci sono regole e schemi da seguire e il tutto è pervaso da una grande vitalità.
A rendere ulteriormente speciale quest’albo ci sono le illustrazioni di Agnello Modica, che avevamo già conosciuto e amato al suo esordio con Anita e il suo reame (sempre per Edizioni Corsare). Sia che li rappresenti in movimento sia se colti in un momento di silenzio e attesa, i bambini e le bambine ritratti sono tutti pervasi da una grande energia. Sguardo e movimenti fortemente espressivi rendono il lettore partecipe, trasmettono stupore, gioia, calma, tenerezza, paura… tutti i sentimenti legati ai bambini e agli animali che li accompagnano.
Il finale, in una classe con una maestra vicino alla cattedra e i banchi di scuola occupati dagli animali, si chiude con una domanda (“E tu? / Tu, dimmi un po’… / Che bimbo sei?”) e invita il lettore a pensarsi, descriversi e immaginarsi.
Un albo che potrebbe essere usato anche a scuola (per la primaria), da leggere e discutere insieme, per poi creare una galleria di parole e immagini ispirata a ogni componente della classe. Sono certa che sarebbe una galleria bellissima.