In questi ultimi anni Rai due ha dedicato numerose serate agli appassionati di telefilm a stelle e strisce contemporanei, privilegiando però il genere thriller, con i vari Criminal minds, Cold case, Senza traccia e tanti altri.
Il genere fantastico, presente anni fa sulla rete con serie come Streghe o più recentemente Lost, si appresta a tornare da mercoledì 12 con la proposta di una delle serie rivelazioni dell'anno scorso negli Stati Uniti, già vista su Sky: Once upon a time, rilettura in chiave urban fantasy delle fiabe classiche, ideata tra gli altri da Edward Kitsis e Adam Horowitz, già nel team di Lost, e da Jane Espenson, in passato sceneggiatrice di Buffy.
Le fiabe vanno di nuovo di gran moda, al cinema con le varie Biancaneve e nei prossimi mesi ci saranno altri personaggi come Maleficent con Angelina Jolie e Hansel e Gretel cacciatori di streghe, ma Once upon a time è interessante per svariati motivi.
Come succedeva già in Lost, le vicende narrate si sviluppano su due diversi piani temporali, quello del mondo delle Fiabe, in cui gli eroi di storie immortali rivivono le loro avventure con una strizzata d'occhio al fantasy e una alle moderne tematiche femministe, e quella del mondo di oggi, dove sono tutti intrappolati da un incantesimo di vendetta della Regina cattiva nella cittadina di Storybrooke nel Maine, in attesa dell'arrivo della prescelta, la figlia perduta di Biancaneve e del principe.
Si rileggono le fiabe, con reminescenze soprattutto dell'universo e della grafica Disney, ma con innovazioni interessanti, come una Biancaneve ribelle e guerriera, un Tremotino infelice vittima suo malgrado di un maleficio e innamorato di Belle della Bella e la Bestia, diventando lui stesso la Bestia, come la Regina cattiva ex fanciulla infelice e disgraziata in amore pronta a vendicarsi della figliastra per il torto presunto di aver avuto la vita rovinata.
E se la cittadina maledetta di Storybrooke nel Maine ricorda tante cittadine kinghiane o xfiliane e se il tema della prescelta lo abbiamo già sentito in altri telefilm, è da sottolineare comunque il modo interessante con cui i due piani temporali si mescolano e la creazione di personaggi interessanti in entrambi, eroi e eroine interessanti e non senza macchia e senza paura, come la protagonista Emma Swan, detective privata di trent'anni con alle spalle una triste giovinezza di bambina abbandonata e ragazza madre, accanto a nemici che hanno fascino e zone di umanità, vedi Regina e soprattutto Tremotino Mister Gold.
Once upon a time, partita in sordina, anche perché poteva essere una tavanata, è diventata la rivelazione della scorsa stagione, tanto che è stata rinnovata per una seconda stagione, con concrete possibilità che si arrivi almeno alla quarta. Senza voler anticipare niente a chi deve ancora vedere tutta la prima stagione, il finale è da cardiopalma e prelude ad una vicenda che mescolerà sempre di più una realtà surreale ad una fantasia senza confini. Buona visione.
Elena Romanello