Jason Rekulak, I favolosi anni di Billy Marvin, Rizzoli
Leggere I favolosi anni di Billy Marvin vuol dire, soprattutto all’inizio, fare un tuffo negli anni Ottanta.
Billy Marvin, infatti, nel 1987 ha quattrodici anni, vive nel New Jersey e la sua realtà, per i ragazzi che leggeranno il romanzo senza aver messo piede in quegli anni, probabilmente sembrerà preistorica.
Un ragazzo fortunato
La madre di Billy lavora di notte in un supermercato e così il ragazzo passa tutte le notti a casa da solo: mentre la madre vive con l’angoscia che succeda qualcosa durante la sua assenza, lui si sente il liceale più fortunato del mondo e la sua casa è ogni sera il punto d’incontro ideale con i suoi amici Alf e Clark per guardare la televisione, mangiare cibo-spazzatura, giocare fino a tardi, ascoltare musica… come un lungo pigiama party senza fine.
Un evento, però, scuote la vita di Billy e dei suoi amici: su Playboy sono state pubblicate le foto di Vanna White, la conduttrice della versione americana de La ruota della fortuna (anche questo nome dirà poco ai più giovani). Per i ragazzi è una notizia straordinaria, ne sono tutti completamente innamorati e quelle foto divengono subito un sogno proibito quasi a portata di mano. “Quasi” perché Playboy si trova nel negozio di Zelinsky dietro la cassa, tra le riviste per adulti al di fuori dalla loro portata anche solo per essere sfogliate.
Tutto per una copia di Playboy
Sono proprio i tentativi di raggiungere l’agognata rivista a mettere in moto l’azione all’interno del romanzo. Il primo tentativo è cercare tra gli sconosciuti di passaggio un ragazzo poco più grande di loro, dell’età giusta per l’acquisto, ma questi, dopo essersi fatto dare i risparmi dei ragazzi per comprare più copie, scappa dal retro del negozio senza farsi più vedere.
Segue un goffo tentativo di acquistare da soli la rivista, insieme a mille altre cianfrusaglie, fingendosi più grandi, apparentemente noncuranti e per nulla turbati dall’avvenenza di Vanna White, ma anche questo secondo tentativo è destinato a fallire…
La situazione diventa sempre più ingarbugliata: l’unico modo per accaparrarsi Playboy ora sembra quello di entrare di notte (sì, proprio come dei ladri) nel negozio di Zelinsky per prendere la rivista, lasciando in cassa il denaro corrispondente all’acquisto. Così, all’interno di questo piano, una figura chiave diventa Mary, la figlia di Zelinsky, che dà una mano al padre in negozio.
Conoscere Mary
Avvicinarsi a Mary è l’unico modo per ottenere il codice dell’allarme del negozio e Billy si offre volontario anche perché – seppur non lo voglia dar a vedere agli amici – è stato colpito dalla ragazza sin dal primo momento.
Sicuramente la prima cosa che l’ha colpito è stata vederla all’opera su un Commodore 64: anche lei è una programmatrice! Billy è alle prime armi con la programmazione, una passione che non condivide con nessuno dei suoi amici, in più Mary si dimostra presto veramente in gamba e più avanti di lui.
Per gli altri ragazzi, Mary è solo una ragazza troppo grassa da sedurre, ma Billy ne coglie tutta la bellezza da subito. Mary è ottimista e piena di entusiamo e convince Billy a partecipare a un concorso: la scadenza è vicina e i due lavoreranno intensamente insieme per migliorare Impossible Fortress, un gioco realizzato da Billy con il suo Commodore 64, troppo lento a causa del peso della grafica e delle animazioni.
Negli anni Ottanta e oggi
Gli anni ‘80 creano l’atmosfera, il linguaggio di programmazione segna, anche graficamente, l’inizio di ogni capitolo, ma la storia de I favolosi anni di Billy Marvin parla ai nostalgici di ieri e ai ragazzi oggi. Da una parte c’è il mondo interiore del protagonista, con la sua passione per la programmazione, i suoi sogni per il futuro e la nascita di sentimenti di cui ancora è poco consapevole, dall’altra l’azione, quella che vede all’opera il gruppo di amici e che porterà non pochi guai. Alla fine le due linee confluiranno in un grande colpo di scena finale che, sinceramente, non avrei mai immaginato (pur avendo l’autore lasciato qualche indizio in giro).
Jason Rekulak, editor americano della serie di Miss Peregrine di Ranson Riggs, si mette alla prova con un primo romanzo che fa sorridere e commuove, non dimentica poi l’aspetto ludico, anzi ci sfida invitandoci, alla fine del romanzo, a giocare a Impossible Fortress, il gioco realizzato in occasione dell’uscita del libro (il titolo originale del volume riprende il nome del gioco), e a superare il suo record massimo (8454). Io non ci sono ancora riuscita.