Matilda Woods, Il bambino e il falegname. Storia di un’amicizia sulle ali di mille colori, Rizzoli
L’esordio di Matilda Woods, giovane scrittrice australiana (classe 1989), ci porta una delicata fiaba fuori dal tempo.
Sul suo sito, l’autrice racconta come l’idea per Il bambino e il falegname le sia venuta in mente una sera mentre correva all’aperto con il suo cane, Lily. Dall’idea iniziale è nato poi questo romanzo, che l’autrice stessa inserisce nel filone del realismo magico verso cui si è indirizzata dopo i primi esperimenti nel genere fantasy.
C’era una volta, ad Alors…
La storia si svolge ad Alors, un piccolo paese che ha in sé qualcosa di magico:
La cittadina di Alors era famosa per due cose. La prima erano i suoi pesci volanti, la seconda le meravigliose stradine a zig-zag. I turisti arrivavano da tutta la regione per ammirare i pesci volar fuori dal mare, e gli artisti li imitavano per poter dipingere le case dai mille colori che risalivano Colle Alors come gradini di una scala.
Ad Alors vive Albert Cavel, un falegname. La sua casa è l’ultima sul colle, un tempo era un’abitazione piena di vita perché la riempivano le voci della moglie Violette e dei loro 3 figli, prima dell’arrivo di una terribile epidemia che ha portato via molti abitanti della già piccola cittadina.
Albert è così rimasto solo, e se il suo lavoro consisteva un tempo nel costruire, di giorno, mobili, sedie e tavoli e, di notte, giocattoli per i propri figli, ora essenzialmente realizza casse da morto.
Dopo aver costruito le casse per seppellire la moglie e i figli, Albert ha costruito anche quella per se stesso, che giace aperta e pronta nel suo laboratorio.
Passata la terribile pestilenza, la vita nella cittadina è ricominciata pian piano, è tornato anche chi, avendone la possibilità dal punto di vista economico, era fuggito lontano per salvarsi (come il ricco sindaco con la sua famiglia); chi è rimasto ed è ancora vivo, invece, cerca di andare avanti, ma tutto è ormai cambiato.
Trent’anni dopo
Trent’anni dopo la tragica epidemia, il sindaco si presenta alla porta di Albert per commissionargli una preziosissima cassa da morto. La vuole in rovere dorato (pensando che si tratti di un legno color oro) e grandissima.
La stessa sera in cui riceve la visita e la richiesta del sindaco, il corpo di una donna deceduta viene portato a casa del falegname; si tratta della signorina Bonito, trasferitasi ad Alors un anno prima, una giovane donna che nessuno conosceva bene e che viveva in estrema povertà.
Osservandone il corpo, probabilmente la donna è morta da una settimana, ma chi l’ha trovato riferisce al falegname che le lenzuola erano ancora calde. Una stranezza a cui, inizialmente, Albert non fa molto caso. La signorina Bonito era così povera da non poter mangiare e così certamente non ha lasciato nulla per poter pagare il proprio funerale. Albert decide di occuparsene, di pagare tutte le spese e di lasciarle la bara che aveva preparato per sé. Lui, che è solito parlare con i defunti che gli vengono portati in casa mentre li prepara, ha un animo gentile e generoso: avendo perso ciò che gli era più caro, vive modestamente, accontentandosi del poco che ha e dedicandosi al suo lavoro.
Ben presto però il mistero delle lenzuola calde nella casa della signorina Bonito gli verrà svelato e avrà le fattezze di un bambino, un bambino solo e spaventato che ha bisogno di cure e protezione.
Una casa che riprende vita
Prima di incontrare il falegname, il bambino, che si chiama Tito, aveva con sé solo un uccellino dalle ali multicolori (infatti il titolo originale del libro è The Boy, the Bird and the Coffin Maker) e i tre, dopo l’iniziale diffidenza del bambino, si ritrovano a vivere insieme nella casa del falegname, una casa che riprende vita e calore.
Tito però fugge da qualcosa e il vecchio falegname si troverà a difenderlo, sconvolgendo completamente la sua tranquilla vita di un tempo.
Al confine tra realtà e fantasia
Il bambino e il falegname è un libro in cui realtà e fantasia si intrecciano, la scrittura procede leggera sia nei momenti più drammatici sia in quelli ironici, come nella descrizione delle sorelle pettegole, vicine di casa del falegname, e del sindaco vanitoso.
A caratterizzare il volume è anche la scelta di utilizzare un inchiostro azzurro per il testo, incorniciato da alcune illustrazioni dello stesso colore (tetti delle case, fiori o pesci tra le onde…). Oltre alla copertina e alle cornici del testo, l’illustratrice Anuska Allepuz ha realizzato anche alcune illustrazioni che accompagnano la storia segnandone alcuni momenti.
I colori e le illustrazioni contribuiscono alla magia del racconto che, oltre a parlarci della vita e della morte, mostra come il calore di un affetto e di un’amicizia sia in grado di riscaldare anche gli inverni più rigidi.