Mark Janssen, Niente di Speciale, Lemniscaat
Niente di speciale, dell’autore e illustratore olandese Mark Janssen, è un albo in cui le illustrazioni si pongono, rispetto al testo, in maniera dialogica. Sembrano contraddirlo, ci invitano ad andare oltre ciò che abbiamo letto e ci mostrano come ci sia più di un significato possibile.
I protagonisti del libro sono due bambini, Nico e Sara. È sera e i due si stanno raccontando le rispettive giornate, che sembrano esser state per entrambi noiose. Nico ha fatto la verticale, è andato in piscina, si è riposato, ha incontrato degli amici… insomma, niente di speciale!
Sara andata meglio a Sara? Sembrerebbe di no. Ha raccolto una mela, indossato un cappello buffo, ha fischiettato una canzone, ha visto una bella farfalla… nulla di speciale anche lei!
Prima di dormire i due si ripromettono di passare la giornata successiva insieme, chissà che non accada qualcosa di straordinario!
Mentre sfogliamo le due giornate – a loro dire – “noiose”, ai nostri occhi non appare proprio niente di noioso. Intorno a Nico e Sara ci sono degli scenari vivi e coloratissimi, animati da animali reali o fantastici. Nico fa la verticale sulla testa di una enorme e placida tigre, è seduto sul muso di un sorridente coccodrillo, è circondato da tantissimi topolini; anche Sara ha intorno una giungla a dir poco fantastica: è sul lungo naso di un tucano dai colori accesi, è sulla testa di un orso, circondata dalla famiglia di orsi al completo…
Anche mentre si accingono a dormire, i due, scopriamo alla fine, sono sul corpo (con la consistenza di una nuvola e potrebbe essere proprio una nuvola) di un grande e soffice orso bianco.
Il contrasto tra testo e illustrazioni porta il lettore a pensare a quale sia stato l’intento originario dell’autore, anche perché solitamente, dal punto di vista narrativo, è più comune ritrovare il percorso inverso, ovvero ciò che è banale e quotidiano viene vissuto come straordinario secondo quelli che sono visti/immaginati/ricordati come gli occhi dell’infanzia.
Sarebbe riduttivo pensare che sia veramente la noia a segnare le giornate di Nico e Sara e che non si rendano conto di aver vissuto esperienze meravigliose mentre credono che non sia successo nulla di speciale. Personalmente credo che ad entrambi, nei mondi incantati in cui hanno vissuto, sia mancata la presenza dell’altro (da qui il ripromettersi di passare la giornata insieme l’indomani). Certamente, però, ogni lettore potrà trovare tra le pagine ciò che per lui sarà speciale…