Cari lettori,
continua l’avventura con i ragazzi dell’Istituto Comprensivo “Edmondo De Magistris” di San Nicolò Gerrei in provincia di Cagliari. Il nostro istituto comprende le scuole di Armungia, paese natale di Emilio Lussu, Ballao bagnato dal placido Flumendosa, Goni e i suoi menhir, San Basilio dove potrete ammirare i resti delle terme romane, San Nicolò Gerrei con i suoi meravigliosi scorci, Sant’Andrea Frius all’ombra dei mandorleti, Silius protetto dal suo splendido castello medioevale e Villasalto, un suggestivo borgo minerario. Tutti gli alunni partecipano alla rubrica In viaggio con i cantastorie. Speriamo che il viaggio piaccia anche a voi.
Dimenticavo… tutti i racconti, le poesie e le recensioni sono tratte dal giornalino scolastico “Spazio giovani”.
Il Castello Orguglioso
A pochi chilometri dal centro del nostro paese, Silius, si trova un importante sito archeologico di cui andiamo fieri. È un castello che risale al XII secolo fatto edificare dai Giudici di Cagliari, in a difesa dei confini con il Giudicato di Arborea. La Sardegna tra il X e XI secolo, visse un periodo particolare in cui era divisa in quattro regni chiamati giudicati; il giudicato di Cagliari, di Arborea con capitale Oristano, di Torres e Logudoro. Questi regni erano governati da un re chiamato giudice.
Il nostro castello, indicato inizialmente con il nome di Orguglioso, in seguito fu denominato Castello di Sassai. Della sua storia non sappiamo tanto a causa della scarsità di fonti scritte al riguardo. Sappiamo però che nel 1353 fu attaccato dai partigiani di Mariano d’Arborea, durante la guerra contro gli Aragonesi. Si afferma che i Sardi che assediarono e presero il Castello Orguglioso erano quasi tutti cagliaritani, partigiani del Giudice d’Arborea e che il castello fosse difeso da un esercito di settecento cavalieri e da una numerosa fanteria.
Successivamente fu dato in feudo ai Carroz, un’antica famiglia di stirpe germanica che fece fortuna in terra catalana ed i cui componenti della famiglia furono governatori generali del Regno di Sardegna nel 300.
Nel 1355, il castello fu nuovamente attaccato dai partigiani del Giudice Mariano e successivamente fatto demolire su suo ordine.
Ridotto ad un cumulo di rovine fino a non molti anni fa, oggi, il monumento è risorto grazie ai lavori di restauro condotti dal Comune di Silius in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Architettonici di Cagliari e Oristano.
Tra le murature sono stati rinvenuti un deposito per granaglie e un forno per il pane, unico esemplare conosciuto in Sardegna, ubicato in un vano anticamente adibito a cucina.
Di particolare interesse la scoperta di un disegno di colore rosso, forse raffigurante un soldato con cotta di maglia ed arco.
Oltre alle mura perimetrali e divisorie e ad una torre a sezione quadra, si distinguono due ambienti sotterranei dotati di alcuni anelli di ferro alle pareti, forse utilizzati come prigioni.
Gli alunni della 3ªB
Scuola primaria di Silius