La seconda avventura della serie distopica di Kass Morgan è uscita in Italia, per Rizzoli, ad agosto. Ero curiosa di sapere come sarebbero proseguite le avventure dei cento ragazzi inviati su un pianeta Terra abbandonato in seguito al disastro nucleare, anche perché il primo volume, dopo un susseguirsi di capitoli che non mi avevano del tutto convinto, mi aveva lasciato con un colpo di scena molto interessante. Se volete riprendere il filo del discorso, vi consiglio di leggere la recensione del primo volume, che trovate qui: The 100 di Kass Morgan. Non proseguito, però, se non avete ancora letto il primo volume!
I 100 ragazzi inviati sulla Terra sono sul pianeta da ormai 21 giorni, il finale del primo volume ci ha svelato che la Terra non è disabitata come si pensava: un gruppo di umani è sopravvissuto al disastro e alle radiazioni. Conosciamo Sasha, che appartiene agli “indigeni”, e attraverso la quale scopriremo in parte cos’è accaduto al pianeta dopo che la maggior parte degli esseri umani l’ha abbandonato. Anche questo secondo volume è raccontato dalla voce di Wells, figlio del governatore, Clarke, la sua ex fidanzata e figlia di due ricercatori condannati a morte per aver svelato la natura di alcuni orribili esperimenti sui bambini, Bellamy, il ribelle che si è unito ai condannati per proteggere la sorella Octavia (i fratelli sono cosa rara) e infine Glass, amica di Wells e innamorata di Luke, un amore per il quale ha sfidato tutte le regole.
La storia è quindi divisa fra ciò che accade sulla Terra, dove si trovano Wells, Clarke e Bellamy e ciò che accade sulla stazione spaziale, dove si trovano Glass e Luke.
Sulla Terra i cento arrivati devono vedersela con l’ostilità dei terrestri che, per ragioni misteriose, non vedono di buon occhio la loro presenza. Nel frattempo Wells deve fare i conti con il “potere”, è infatti diventato una specie di “capo”, naturalmente questo non piace a tutti, una parte dei 100, infatti, vorrebbe usare le maniere forti con i terrestri che hanno già ucciso alcuni di loro. Wells, però, è per la via diplomatica e per questo motivo si avvicina a Sasha, incuriosito dalla vita che i terrestri conducono e convinto che la chiave di tutto sia nella collaborazione. Nel frattempo, la storia fra Bellamy e Clarke sembra procedere nel migliore dei modi: i due sono innamorati e partono assieme alla ricerca di Octavia, che dopo l’attacco dei terrestri alla fine del primo volume, è scomparsa. Però anche il loro rapporto verrà messo a dura prova da una scoperta sconcertante: Bellamy e Clarke hanno una persona in comune, una persona che amavano entrambi e sul cui destino ha influito in maniera tragica la stessa Clarke. Infine sulla stazione spaziale l’aria sta finendo e tra ribellioni e tentativi di fuga, Glass si ritroverà a dover rivelare una verità molto scomoda a Luke, che metterà in discussione il rapporto tra i due.
Rispetto al primo volume, in questo l’azione è maggiore. Come nel primo, però, anche qui la parte romantica è sproporzionata rispetto al resto, nel senso che viene data grandissima importanza a sguardi, frasi, flirt che rallentano di molto l’azione e abbassano la tensione. Anche la psicologia dei personaggi è poco approfondita: la coppia Wells-Clarke è scoppiata nel primo volume, quando il ragazzo ha impedito a Clarke di salvare la sua amica dall’incendio. I due si sono separati, e Clarke si è subito buttata fra le braccia di Bellamy: un amore nato troppo presto, poco approfondito. Tra i due non c’è stato mai un vero confronto, litigano, lei odia lui, poi si rivedono ed è come se si fossero perdonati a vicenda. Ma come? Anche la coppia Bellamy-Clarke presenta diverse superficialità: litigano su una questione davvero importante, una cosa che difficilmente può essere digerita e nel capitolo successivo, senza aver affrontato l’argomento, la pace è fatta. Un’altra cosa che non ho apprezzato è che spesso l’autrice ha preferito raccontare, riassumendoli, molti fatti cruciali per la trama, senza affrontarli con gli occhi dei protagonisti.
Insomma un romanzo e una saga che sicuramente piacerà agli animi più romantici e a chi predilige il romanticismo all’azione.