Il titolo dell’albo di cui vi parliamo oggi è Ti sfido a non sbadigliare di Hélèn Boudreau e Serge Bloch, Edizioni Clichy. Però… c’è un però, secondo mio figlio ci vorrebbe un sottotitolo: Ti sfido a non sbadigliare… e a non ridere! Perché, oltre ad aver perso la sfida degli sbadigli, ci siamo fatti delle gran risate. Partiamo dalla storia (tradotta da Maria Pia Secciani) e dal suo concetto chiave: un bimbo asserisce che gli sbadigli sono furbi. In effetti, se ci pensate, è proprio così. Sbadiglia il cane e tu sbadigli, sbadigliano in tv e tu sbadigli, hai sonno, fame, ti stai annoiando e sbadigli:
sono come il raffreddore, si attaccano!
E se sei un marmocchio le cose si fanno più complicate, soprattutto quando si avvicina l’ora di andare a dormire e tutti gli occhi sono puntati su di te, al primo segnale di torpore non si ha nemmeno il tempo di aprire la bocca che Oplà! ti hanno già infilato il pigiama e spedito sotto le coperte. Dunque, che fare? Il protagonista della storia ha un piano, quando arriva l’ora della nanna bisogna stare alla larga da:
- pupazzetti morbidosi
- pigiamini confortevoli
- copertine
- storie sonnacchiose
- ninna nanne
Se tutto ciò non funziona… bè, allora sei nei guai! Puoi dire addio ai giochi e nel giro di pochi minuti stai ronfando nel tuo letto. Del resto, lo sappiamo bene noi genitori, fino a una certa età i nostri cuccioli non fanno altro che lottare contro il sonno. Perché dormire quando si può giocare, saltellare, guardare il cartone preferito, fare la lotta del solletico con mamma e così via. Il sonno per i bambini è soltanto una perdita di tempo, preziosissimo tempo. Qualora vi trovaste in difficoltà e la vostra piccola peste proprio non ne volesse sapere di dormire, bene, andate in libreria e procuratevi una copia di Ti sfido a non sbadigliare… credetemi, funziona a primo colpo!