“Io credo che le fiabe, quelle vecchie e quelle nuove, possano contribuire a educare la mente. La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo”.
Dalle parole di Rodari, di cui sempre più si sente la mancanza e che conservano inalterata la loro modernità, partiamo per parlarvi di Dalla terra alla tavola. Venti storie di cibo, a cura di Grazia Gotti e Silvana Sola (Einaudi Ragazzi).
Sin dalla presentazione le curatrici rivelano il loro essere lettrici appassionate di Rodari, delle storie così come delle filastrocche e delle riflessioni teoriche, e Rodari (pensiamo alla sua curatela della Enciclopedia della favola. Fiabe di tutto il mondo – fiabe raccolte da Vladislav Stanovsky e Jan Vladislav in 3 volumi) era a sua volta appassionato di storie da tutto il mondo, non solo per l’aspetto multiculturale ma anche per quello narratologico (come narrare, riscrivere, storie che vengono da lontano). Guardando a Rodari, ma anche al grande lavoro di riscrittura di Calvino delle Fiabe italiane (oltre al suo studio e interesse per le fiabe africane), il libro vede la sua nascita nell’anno dell’EXPO 2015 Nutrire il pianeta, energia per la vita, ma certamente va oltre l’occasione della sua ideazione, proponendoci storie e sapori di tutti i tempi e luoghi, senza date di scadenza.
Come indicato dallo stesso titolo, venti sono i racconti di cibo che si susseguono, ognuno è preceduto dall’indicazione del Paese di provenienza, un’opportunità per una esplorazione al di là delle pagine del libro su un atlante o attraverso la ricerca di immagini di luoghi ancora sconosciuti. Si tratta di storie che suonano familiari, appartenenti a una tradizione orale che si tramanda di generazione in generazione, lasciando tracce in più narrazioni, tra varianti e ripetizioni. Ci sono poi storie che la tradizione scritta ha fatto giungere fino a noi immutate, che legano il lettore antico a quello moderno in un filo mai interrotto, parlando una lingua universale, che sia quella della Bibbia o della tradizione ebraica oppure quella delle favole di Fedro ed Esopo.
La prima storia…
… appartiene alla Bibbia, in particolare alle pagine del Vecchio Testamento, con il dono della manna per il popolo d’Israele fuggito dall’Egitto, subito dopo siamo in Italia con un albero di fichi nella casa di un orco che attira l’astuto e affamato Giovannino, poi i confini si espandono senza limiti, dall’India al Giappone, dalla Cina al Vietnam dalla Mongolia alla Russia, con qualche capatina più vicina a noi (Germania o, nuovamente, Italia).
Ogni racconto ha al suo centro un piatto o un alimento, secondo le latitudini e le abitudini del luogo di provenienza e spesso il cibo parla degli uomini, dei loro difetti e delle loro virtù che – in fondo – sembrano immutate, non hanno tempo né luogo, appartengono a una umanità (anche quando i protagonisti sono degli animali) nella quale, nel bene e nel male, ci si può riconoscere.
Riscritte da Alessandra Valtieri, le storie sono accompagnate dalle illustrazioni di più illustratori, tutti formatisi all’ISIA di Urbino: Andrea Antinori, Marco Bassi (sua la quarta di copertina), Martina Bonina, Eugenia Ciaramitaro, Giovanni Frasconi (sua la prima di copertina), Letizia Iannaccone, Matilde Lidia Martinelli, Giorgio Nicola, Davide Bartolomeo Salvemini, Luca Tagliafico. Diverse mani all’opera, così come diversi cuochi possono creare diversi piatti a partire dagli stessi ingredienti, danno varietà alle pagine nelle tecniche, nelle linee e nell’uso dei colori, ma il tutto è reso coerente ed è elegantemente legato dal progetto grafico di Gaia Stella.
Alla fine del libro, come in un ricettario, trovano posto Gli ingredienti, con “aneddoti, curiosità, ricette e consigli su alcuni cibi, ingredienti e spezie di cui si parla nei racconti”.
Dalla terra alla tavola è tra i titoli presenti in Libri a tavola! Pagine appetitose per piccoli lettori, una mostra e una selezione di libri che continueremo a trattare (e arricchire) su YouKid perché ogni palato trovi il suo libro preferito.
(l’immagine di copertina è di Giovanni Frasconi)