È una bella giornata, l’ideale per giocare fuori, per stendere i panni appena lavati al sole e per un giro in barca. Ma il tempo può cambiare all’improvviso: arrivano le nuvole, con loro il vento che scuote le chiome, fa volare i cappelli; le nuvole burrose e il cielo azzurro si trasformano in nuvole grigie ed eccolo, un violento temporale a cui non manca nulla… lampi, tuoni, pioggia. Volano le foglie, la barca cerca di rientrare a riva mentre è sballottata dalle onde agitate e tutti si mettono al riparo, se possibile sotto le coperte, fin sopra la testa, mentre gli animali si stringono sotto una tettoia o nella stalla. Pioggia su pioggia, scroscia violenta ma, come è arrivata, così si placa, le gocce diventano goccioline, fino a quando non è possibile abbandonare l’ombrello e giocare con il fango. Si arriva stanchi a sera, quando è ora di rientrare, ora di un bagno caldo, del riposo e della notte che risplende.
È una vera meraviglia il racconto di questa semplice giornata in Ciao Cielo, di Dianne White e Beth Krommes, edito da Il Castoro. Tutto partecipa a questa meraviglia, le illustrazioni e il testo.
Le prime sono affidate alla mano di Beth Krommes, attiva dal 1999 con Grandmother Winter ma pubblicata in Italia solo con questo suo ultimo lavoro (il titolo originale di Ciao Cielo è Blue on Blue, edito nel 2014); nel 2009, grazie al suo sesto libro, The House in the Night (scritto da Susan Marie Swanson), vince la prestigiosa Caldecott Medal.
Ben riconoscibile per il suo tratto, Beth Krommes utilizza la tecnica dello scratchboard (ne parla nel proprio sito, qui) una tecnica che rende le illustrazioni, solitamente in bianco e nero, dettagliate e molto vicine a delle incisioni sul legno (lei stessa rivela come una mostra nel 1982 da titolo Three New Hampshire Wood Engravers: Nora Unwin, Herbert Waters, and Randy Miller al Sharon Arts Center abbia cambiato la sua vita, facendola appassionare a questi tre artisti e, in generale, alla xilografia).
Il testo di Dianne White è stato affidato alla traduzione poetica di Bruno Tognolini.
Aprendo l’albo, la voce va subito lì, a quelle parole che viene naturale leggere a voce alta, che ci sia o meno qualcun altro ad ascoltarle. Risuonano come le gocce fuori dalla finestra quando piove, una musicalità che nasce non solo da rime, anafore, ripetizioni e variazioni (che certo non mancano) ma anche dalla scelta accurata di ogni parola, con l’aiuto dello sguardo rivolto alle illustrazioni, che rende, per esempio, le nuvole di burro e la notte d’argento…
È lo stesso Tognolini a mettere a confronto il testo originale con la sua traduzione (nel suo sito, qui) e a dedicare una sezione del suo sito al libro, parlando del lavoro nascosto dietro ai versi.
A noi non resta che metterci seduti comodi e lasciarci trasportare dalla lettura e dall’ascolto.
“[…] Che pesta e tempesta
Tambura la testa
Che gocciola e goccia
Ma guarda che doccia!
Che scende e che sciacqua
Ma guarda che acqua! […]”
Piccola nota finale
Tradurre in versi attraverso le immagini è il nome dell’incontro con Bruno Tognolini che avrà luogo mercoledì 8 giugno alle ore 18 presso Laboratorio Formentini (in via Formentini, 10) a Milano. Un incontro, gratuito con prenotazione, rivolto a adulti, traduttori, insegnanti, poeti ed appassionati di poesia, che, se avete già avuto modo di ascoltare Tognolini dal vivo, saprete già essere imperdibile.