Cos’è un difetto se non un trascurabile dettaglio? Anne-Gaëlle Balpe e Cisl lo dimostrano in un albo, edito da Terre di Mezzo, rivolgendosi “a tutti i bambini che lottano ogni giorno per superare le loro difficoltà e a tutti gli adulti che li aiutano”.
Ci troviamo, dunque, di fronte ad un testo che parla esplicitamente ai piccoli, alle prese con le proprie indecifrabili stranezze, e ai grandi, che ad esse hanno fatto il callo e cui basta una formula magica per rimpicciolirle.
Il protagonista della storia illustrata è un bambino che va a braccetto con il suo difetto sin dalla nascita, quando questo “era una differenza piccolissima che si vedeva appena”. Crescere e confrontarsi con il mondo hanno reso quel particolare un coso ingombrante che ha ostacolato la sua quotidianità, impedendogli di stabilire rapporti con gli altri. Cisl disegna un filo che, mano a mano che si allunga e cresce, si avvolge su se stesso e attorno agli arti del piccolo, rendendolo sempre più impacciato. Lo fa inciampare e cadere, gli inibisce la vista, l’udito, l’attenzione e lo allontana dai compagni. Ora il difetto è lui.
L’adulto non sta a guardare. Gli vuole bene e non può fare a meno di guidarlo verso una cura. Nessun farmaco, nessuna regola, nessuna dieta ma solo una formula magica che lo aiuta a ridurlo. Come? Gli insegna ad accettarlo e lo rende cosciente del fatto che può capitare a chiunque di averne almeno uno.
Quel brutto difetto ritorna così ad essere un’ insignificante differenza, ormai troppo piccola per venire notata e ricordata dagli amici, ormai troppo simile alle loro per non essere una in mezzo a tante, strane, accettabili differenze.