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In vacanza con tanti bambini e una bella gara di barzellette

Un genitore - scrittore - riflette sulla dimensione dei Kids in vacanza: niente è davvero bello se non viene condiviso con gli altri!
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Immagine: dipinto di Joaquin Sorolla, On the sand. Valencia Beach

Punto primo, noto a tutti: per stare davvero bene in vacanza – e non solo per la comodità di noi adulti – occorre che i nostri bambini abbiano a disposizione l'ingrediente fondamentale: altri bambini.

Il principio secondo cui il bambino cura il bambino è fondamentale in tutti le fasi della crescita e del processo educativo: per la scuola formiamo classi di bambini non per economizzare sugli spazi e sugli insegnanti, ma perché imparare insieme ad altri significa anzitutto imparare gli altri. Infatti, che il mondo intorno a noi sia complesso e diverso da me, ma proprio per questo interessante, è la più forte motivazione alla conoscenza.

Accade anche in vacanza: niente è davvero bello e divertente se non è condiviso con altri che stiano con te sulla stessa lunghezza d'onda e nello stesso tempo siano abbastanza diversi da te da offrirti la sfida di riuscire a coinvolgerli nel tuo momento, nei tuoi gusti e interessi.

Nelle sue memorie di quando si era messo in testa di creare una scuola di nuovo tipo per i figli dei contadini che lavoravano nelle sue terre, Tolstoj, il grande scrittore, scoprì che il modo migliore per ottenere un equilibrio nella classe – e quindi le condizioni giuste per raccontare e spiegare le cose – era lasciare che i ragazzi, lasciati soli (!), sfogassero prima la loro inquietudine di non esserci – che spinge il ragazzo più insicuro a fare disordine, per attirare l'attenzione degli altri – e poi cominciassero a gustare il piacere di essere parte di una squadra.

Il coraggioso pedagogista ricordava così che anche all'interno di una banda di bulli da strada… c'è un ordine. E si domandava: allora perché a volte una classe di scuola si trasforma, se appena smettiamo di fare attenzione alla disciplina, in una banda di forsennati?

Lasciamo queste considerazioni a chi tra i lettori avesse voglia di approfondire la questione pedagogica.

Mi basta essere d'accordo con i genitori in ascolto che una vacanza al mare o dove volete (ma anche un viaggio!), vissuta in almeno due famiglie con figli… è la più bella che i figli possano ricordare. Infatti, in un simile gruppo umano loro hanno un ruolo, un'identità, spazi propri.

E sarà allora bene fidarsi del grande Tolstoj: lasciamoli fare il più possibile, quando sono con altri bambini. Vigiliamo, ma cogliamo anche l'occasione per sviluppare il buon senso… e far diminuire le ansie.

E se proprio vogliamo interagire con il sottogruppo bambini della vacanza in più famiglie, facciamolo con stimoli che scatenano la creatività. Mai provato a sfidarli, tutti insieme, a una gara di barzellette?

Si comincia ascoltando da chi ci sta le barzellette che gli vengono in mente. E si finisce per lasciare spazio a barzellette inventate. Spesso si tratta di veri e propri senza senso: ma vuoi mettere recitati da loro?

 

 

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