Da appassionata e collezionista di Alice nel Paese delle Meraviglie, quando mi sono trovata per le mani Vietato leggere Lewis Carroll non sono riuscita a smettere di sorridere un secondo. Preso, sfogliato, letto tutto d’un fiato e beh… ricominciato.
La storia vede come protagonista Eugène Chignon, una prestigiosa coppia di Manhattan, uno zio perennemente affamato, l’uovo più grande del mondo, Alice Liddel, Peter Davies e una bambina bionda di nome Alice, vestita d’azzurro che sa che le favole sono favole, ma vuole vedere a tutti i costi il Bianconiglio.
Ma non solo, tra i protagonisti, compaiono anche personaggi di cui è severamente vietato parlare e anche quei fatti così piccoli, che distrattamente possono essere persi in mezzo a eventi importanti e realmente accaduti e documentati, come il fatto che, nel 1931, un generale della provincia di Hunan a Shangai avesse proibito un libro: Alice nel Paese delle Meraviglie.
Ed è proprio questo che è chiamata a fare la nostra protagonista, disastratrice di professione, l’istitutrice francese Eugène: proibire ad Alice di mettere mano ai libri di Lewis Carroll o anche semplicemente nominarli.
Una carambola di personaggi eccentrici, domino umani, disastri incontrollabili e – a voi, posso confessarlo – sul finale, una lacrima di commozione e tenerezza ha raggiunto il mio sorriso.
L’edizione Lapis di Vietato leggere Lewis Carroll è decisamente golosa, curatissima con illustrazioni a colori da rimirare con attenzione.
Contagioso come il solletico, il libro di Diego Arboleda, che ha anche vinto numerosi premi, è spassoso, commovente, coinvolgente e pieno di suspense e lo consiglio ai bimbi dagli 8 anni ai 99, ai genitori che vogliono ridere insieme ai propri pargoli e alle istitutrici francesi che devono imparare a mentire.