Son già tre sere di fila che l’albo di Gek Tessaro, Il viaggetto del ragnetto (Lapis Edizioni), ci tiene compagnia nell’ora della nanna, il che equivale a un successone nell’insindacabile giudizio del mio pargoletto cinquenne. Di fronte a un ragnetto un po’ pigro che vorrebbe fare un giretto non si può fare a meno di sorridere, lui l’impegno ce lo mette, ma poi proprio non ce la fa e sviene per la stanchezza. Eppure, il viaggio continuerà a sua insaputa grazie all’aiuto di una papera, poi di una tartaruga, di un cammello e, infine, troviamo persino un dinosauro. Ognuno di questi si troverà ad affrontare una difficoltà, che nel viaggetto è rappresentato da una montagna, ma tutti riusciranno a superare l’ostacolo grazie all’intervento di un amico inaspettato. La scena cambia ad ogni pagina, le grandi e colorate illustrazioni di Gek Tessaro ci portano via via di fronte a uno scenario differente, sempre super colorato e originale, nel quale gli insetti, tanto per fare un esempio, sono incollati al paesaggio come se fossero dei post it.
Ci troviamo molte cose tra le pagine di questa storia, l’importanza della collaborazione tra grandi e piccoli, tra esseri minuscoli e creature gigantesche, la bellezza di un viaggio fatto in compagnia anziché da soli, la possibilità di contare sugli altri e, infine, la musicalità delle parole in rima, sempre gradita ai più piccini.
A questo punto non resta che scoprire dove arriverà il ragnetto, vi accorgerete che malgrado la pigrizia sarà comunque arrivato lontano!