Lupo e Lupetto. Un’arancia Bellissima
di Nadine Brun-Cosme Olivier Tallec, Edizioni Clichy
La storia inizia ancora sotto un albero, dove Lupo e Lupetto sono intenti a rilassarsi, tra giochi e spuntini. All’improvviso la vedono: rotonda, bionda, dolce…l’arancia. È così bella che entrambi la vogliono.
È Lupo il primo a raggiungerla: in mano sembra ancora più rotonda, più dolce e più bella. Se la sta per gustare, quando vede lo sguardo triste di Lupetto.
Che fare?
Lupo guardò la bella arancia, sospirò, poi la lanciò verso di lui.
Lupetto sorrise e tese le mani.
Ma il nostro Lupo, grande e grosso, lancia un po’ troppo forte. L’arancia prende letteralmente il volo. E Lupetto cosa fa secondo voi? La lascia andare?
Eh no. La insegue, addentrandosi in quel bosco sconosciuto, che noi chiamiamo città.
Passa del tempo, poi ne passa altro e altro ancora. E Lupetto ancora non torna.
Così inizia la lunga ricerca di Lupo che attraversa tante strade prima di ritrovare, finalmente, il suo Lupetto.
In questa storia se si è genitori viene facile immedesimarsi in Lupo e Lupetto.
La storia inizia con tavole dai colori chiari e caldi, che danno un senso di leggerezza, l’allegra quotidianità dei bambini che vedono il mondo come un posto tutto da scoprire, privo di pericoli. Lupetto esce dal “nido” con il pretesto dell’arancia ma presto trova probabilmente altro che stuzzica la sua curiosità. E così parte, cammina e cammina, ignaro dei pericoli che corre, così preso dalle meraviglie del mondo.
Questa sua tranquillità è dovuta anche alla sicurezza dell’affetto che Lupo prova per lui, Lupetto è sicuro Lupo l’avrebbe ritrovato e raggiunto prima o poi. Come infatti succede.
…aveva gli occhi che brillavano e un sorriso più grande.
Cos’ha visto Lupetto non lo sappiamo. Gli occhi brillano, forse per la gioia di esser stato raggiunto da Lupo? O per le cose meravigliose che ha visto?
Diversa è la storia di Lupo. Quando siamo con lui, la sua ansia e preoccupazione si rispecchiano nelle tavole, dai toni più scuri e grigi. Il verde e l’azzurro lasciano spazio a grattaceli e ombre talmente nere che sembra quasi sia notte. La ricerca di Lupo è lunga, piena di angoscia e paura. Paura che a Lupetto sia successo qualcosa, paura che l’abbia voluto abbandonare di proposito. Una paura che ogni genitore può capire.
Quando finalmente ritroviamo Lupetto le tavole diventano colorate, rispecchiando il sollievo e la gioia di Lupo.
Il finale è un inno alla tranquillità. Si potrebbero dire mille cose, tra rimproveri e rimbrottamenti, ma ci sono quegli occhi così brillanti, c’è la voglia di giocare, di correre. Non serve dire più niente. E così si ritorna all’inizio, ai giochi e alla spensieratezza, in attesa di una nuova avventura, godendosi la ritrovata serenità.
Un libro perfetto per l’estate che sta arrivando.