Questo mese non ce l’ho fatta a scegliere per voi una poesia che parli di primavera e di rinascita. Questo mese il mare che bagna il nostro paese si è tinto troppe volte di rosso. Per questo, oggi, ho deciso di dedicare i versi di Franco Marcoaldi a tutti coloro che cercando di scappare da una morte certa in patria, l’hanno poi trovata inseguendo un sogno. Se ognuno di noi, nel perseguire il proprio sogno, avesse un briciolo del coraggio di questi uomini e di queste donne, allora vivremmo in un mondo in cui i cassetti dei sogni resterebbero vuoti. Non voglio dilungarmi, non voglio toccare i luoghi comuni legati alla questione dei migranti, tutto è stato già detto, tutto già visto. Ma ne siamo sicuri? Non ci contraddiciamo forse tutti i giorni? Riflettiamo sui nostri doppi sguardi, sulla realtà sdoppiata e decidiamo con quali lenti voler guadare il mondo.
Il doppio sguardo
Quante volte si è detto
il mondo deperisce.
Quante volte si è detto
il mondo fa naufragio.
Dovremmo misurare meglio
le parole: ché il mondo
deperisce eppure ingrassa;
e mentre naufraga galleggia.
È questa la fatica
a cui siamo vocati: sostenere
un doppio sguardo, capace
di fissare in faccia la rovina
e assieme la lamina di sole
che accende ogni mattina.