Siamo alla seconda puntata della prima delle Cronache parallele, la nuova avventura dei ragazzi del Nuovo Collegio della Missione di Cagliari, grazie alla loro super creativa professoressa Stefania Mancosu. Cronache parallele mette insieme due interviste riguardo uno stesso tema: una, impossibile, a un personaggio del passato, l’altra, reale, a un personaggio del nostro presente. Dopo l’intervista impossibile a Galileo Galilei, oggi conosciamo il ricercatore Maurizio Agelli.
Le cronache parallele sono un tentativo di raccontare la storia di alcuni degli uomini più importanti della nostra letteratura, che con la loro opera hanno segnato il passato e influenzato il nostro presente, mettendoli a confronto con uomini che vivono e operano nel nostro presente. Spero che apprezziate il tentativo… buona lettura!
Intervista di Gabriele Secci
Oggi per Cronache Parallele ho incontrato il dottor Maurizio Agelli, un ricercatore che lavora a Pula, in Sardegna, nel centro ricerche Polaris. Gli ho dato appuntamento all’Antico Caffè di Cagliari e davanti a una tazza di tè e qualche pasticcino, abbiamo incominciato a parlare di scienza.
Io: Allora, che dice, possiamo incominciare ?
Dott.: Certo! Molto volentieri.
Io: So che la scienza avanza a passi da gigante; che cosa la spinge ad avanzare così vertiginosamente e da quanto tempo?
Dott.: La scienza è sospinta a lavorare dai desideri, le opportunità e i problemi che si riscontrano nella vita di tutti i giorni: spesso si pensa che la scienza sia qualcosa di astratto e irraggiungibile, mentre è il frutto delle piccole o grandi necessità dell’umanità.
La velocità di progresso ha iniziato ad aumentare in modo esponenziale a partire dal 1990.
Io: Ma come si fa a progredire così velocemente?
Dott.: Per rispondere a questa domanda vorrei partire da diversi secoli fa… All’epoca di Galileo Galilei il costo per la ricerca era a carico del privato e la popolazione e il clero erano chiusi nelle loro idee. Oggi la scienza si fonda sulla costante collaborazione dei ricercatori anche a livello mondiale. Inoltre ogni spesa viene finanziata dai governi, tranne la ricerca privata.
Io: Sicuramente la metodologia e le attrezzature sono molto avanzate: potrebbe fare un confronto fra le tecnologie attuali e quelle utilizzate all’epoca di Galileo Galilei?
Dott.: Ormai si utilizzano macchine che necessitano di una minima supervisione, mentre all’epoca ogni strumento andava costruito manualmente e continuamente controllato dall’uomo. Si può dire che si va verso la completa autonomia delle macchine.
Io: Prima di lasciarla vorrei farle un’ultima domanda: che cosa spinge alcuni ragazzi di oggi ad unirsi alla grande famiglia mondiale degli scienziati e dei ricercatori?
Dott.: Dal mio punto di vista la scienza ha un fascino che è generato dal desiderio di vivere nella innovazione. Inoltre la scienza è anche rischio, mistero e sfida, tutte cose che attraggono i giovani.
La scienza non è soltanto matematica ma anche cultura e arte.
Io: La ringrazio e buon lavoro!
Dott: Arrivederci!
Disegno di copertina: Gabriele Secci