In una notte sinistra e tempestosa, mentre i tuoni e i lampi dirompono tra cielo e terra, Minerva abbandona l’Olimpo per far visita a una bambina, relegata in una caverna da un intero villaggio. La piccola non ha un nome e ha una grave disabilità: non sa parlare, per questo si esprime tracciando disegni sui muri della caverna che la ospita. Minerva rimane affascinata da tante meraviglie, decide così di farle un dono. Le verrà dato un nome: Fantasia. La bambina capirà ben presto di poter dar vita a creature straordinarie, quelle del libro incantato che lei stessa creerà e che magicamente si animeranno: pere magiche, colori fatati, folletti dispettosi, draghi con poteri straordinari, re razzisti, fratelli intrepidi, chiavi che conducono in mondi alternativi, pozioni che inducono il sonno eterno.
Fantasia si prenderà cura di tutte le sue creature, rivelandosi migliore di coloro che l’hanno abbandonata, dimostrando che la sua capacità di amare è più forte della Paura, della Solitudine e dell’Abbandono.
Come nella migliore tradizione, la raccolta di fiabe è racchiusa da una cornice, una cornice cupa che rimanda ai personaggi della mitologia classica ma con innesti popolari tangibili e perfettamente integrati nel testo: Minerva abbandona l’Olimpo e si fa carico di una bambina, una bambina diversa dagli altri, una bambina senza voce che la propria comunità, proprio per questa mancanza, ha rifiutato, isolato e maledetto.
Ma ciò che sembra una condanna, presto si rivela un dono. La piccola senza voce e senza nome ha la capacità di esprimersi con disegni meravigliosi, tracciati sulla dura pietra della caverna nella quale è costretta a vivere sola e di stenti. Così Minerva, che non a caso è la dea della saggezza e delle arti, decide di trasformare il talento della bambina in un potere sbalorditivo: ciò che la piccola creerà si trasformerà magicamente in realtà.
E allora ecco comparire varchi per mondi magici, alberi senzienti, principesse innamorate e draghi coraggiosi e la bambina conquisterà così la sua voce e il suo nome: Fantasia.
Senza la fantasia, questo è il significato più profondo della raccolta di racconti di Caterina Armentano, l’uomo non può vivere: non si può relegare la fantasia, il sogno, il mistero (elementi che nascono con l’uomo e moriranno solo quando dell’uomo non resterà più nulla) in una grotta oscura e solitaria. La fantasia troverà il modo di esprimersi, di venir fuori, di avvolgere tutto, perché gli esseri umani, quando vogliono, sono capaci di grandi magie: così i libri (e tutto ciò che la mente può immaginare) sono l’arma contro orchi cattivi, re spietati, animali feroci e soprattutto l’antidoto contro paura, solitudine, abbandono.
Ma i racconti di Caterina Armentano non sono soltanto belle fiabe, raccontate con uno stile accattivante: un racconto profondo, delicato e terribilmente attuale emerge da ogni pagina; ci sono padri che abbandonano le figlie (e poi ritornano), persone che giudicano gli altri dal colore della pelle (e sono messe alla berlina per la loro ignoranza!), c’è la famiglia, che è il rifugio più accogliente e sicuro, c’è l’Amore, quello vero, quello che supera l’aspetto esteriore per concentrarsi sulla sua anima; ci sono i sentimenti, i valori cui ogni essere umano dovrebbe aggrapparsi per vivere bene.
Con una prosa delicata, immaginifica e che ci riporta indietro ai racconti dei nonni, Caterina Armentano ha saputo ricreare un mondo fantastico, a metà strada fra la fiaba moderna e il racconto popolare, in cui ogni difficoltà è superata con l’aiuto del dono supremo: la fantasia!
Caterina Armentano passa dalle caverne alle pendici dell’Olimpo ai lussuosi palazzi che sembrano usciti da Le Mille e una Notte, si tuffa in paesaggi familiari che ricordano tanto la tradizione italiana (gli amanti delle Fiabe Italiane di Italo Calvino o di quelle di Luigi Capuana apprezzeranno) per poi riemergere nel Paese del Meraviglie o sulla cima di un’impervia montagna, fra draghi possenti e principesse senza paura: il cambio di registro è palpabile eppure perfettamente credibile, il filo del discorso è tenuto insieme da Fantasia.
I bambini ameranno questo libro e gli adulti che non hanno dimenticato la loro infanzia anche: è il classico libro che bisognerebbe leggere insieme, adulti e bambini, a voce alta, come se si pronunciasse un incantesimo, perché il linguaggio stesso de L’incanto di Fantasia è una specie di magia.