photo credit: Chiara Negrini in esclusiva per HeyKiddo!
Agatha Mary Clarissa Miller.
Lady Mallowan.
Mary Westmacott.
Non sono tre donne, ma una sola.
Chi?
Agatha Christie, inglese, classe 1890, tradotta quasi quanto Shakespeare, la regina del crimine, la maestra della suspense, la signora del giallo. Molti titoli, ma li merita tutti.
Un consiglio per affrontare al meglio la torrida estate? Portatevi in spiaggia la crema protettiva, una bibita fresca e se proprio non volete soffrire il caldo, un bel romanzo di Agatha Christie: brividi assicurati!
Quando si parla di “giallo”, “poliziesco”, “assassino” o “delitto” gli indizi conducono sempre ed inevitabilmente a lei.
Nasce tutto con una scommessa fatta con sua sorella: “scommetto che non riesci a diventare una scrittrice di romanzi polizieschi!”. Detto, fatto. Agatha si mette all’opera e non diventa una scrittrice di “gialli”, ma la Scrittrice di “gialli” per eccellenza (piccola nota a margine, il termine “giallo” è tutto italiano, e deriva dalla collana di polizieschi “i gialli di Mondadori” che avevano, appunto, la copertina gialla).
A guardarla non si direbbe, ma Agatha ci sa fare davvero con la paura. Ha l'aspetto di una simpatica vecchietta, ma bastano pochi magici tocchi della sua penna e la realtà quotidiana diventa la scena del crimine, mentre gli oggetti più banali si trasformano in armi efferate.
Del resto: "ogni omicida è probabilmente il vecchio amico di qualcuno", è un’idea che fa paura, ma è anche terribilmente vera. E’ questo il segreto di Agatha e dei suoi romanzi: portare alla luce verità così attendibili da essere trascurate. Cose ovvie a cui nessuno sembra fare caso, ma che ad un esame più attento si rivelano inquietanti. L'assassino è il maggiordomo, insomma? Non sempre, ma a volte sì.
Senza di lei, non avremmo fatto la conoscenza del grassoccio, baffuto e scrupoloso ispettore Hercule Poirot, protagonista di una serie lunghissima e molto amata (quando, nell'ultimo romanzo, Sipario, Agatha lo fa morire, la notizia fa talmente scalpore che viene pubblicata sul New York Times!), né di Miss Marple, la simpatica vecchietta che indaga sui casi più difficili a colpi di pettegolezzi.
Senza Agatha, l'"Orient-Express” sarebbe rimasto solo un treno, ma l’occhio curioso e pieno di suspense di Agatha ha trasformato, invece, un ordinario scompartimento di treno, nello sfondo di un incomprensibile delitto, e gli annoiati e comuni viaggiatori in potenziali vittime o assassini.
In “Dieci Piccoli Indiani” (o “Dieci piccoli negri”, titolo originale, o "e poi non rimase nessuno”, titolo con cui il romanzo è conosciuto tuttora negli States) otto ignari ospiti, che non si conosco tra di loro, vengono accolti da una cuoca e un maggiordomo su un’isola inglese e, manco a dirlo, muoiono l’uno dopo l’altro, uccisi da un misterioso assassino (è la tecnica dell“enigma della stanza chiusa” – chi è l'assassino se la stanza della vittima è chiusa dall'interno? – di cui Agatha era maestra, guardate qualche puntata di Detective Conan e capirete!).
“Dieci Piccoli Indiani” è il romanzo più famoso, e vale la pena di leggerlo anche solo per l’inquietante filastrocca per bambini con cui inizia:
"Dieci poveri negretti
se ne andarono a mangiar:
uno fece indigestione
solo nove ne restar.”
è anche piuttosto educativa, a pensarci bene!
Dio Salvi La Regina (del Crimine)!