Siete un provetto conoscitore del vento e quindi abile a sfruttarlo per far volare qualunque cosa? Oppure siete un tipo alla Charlie Brown che il più delle volte finisce per rimanere tutto legato? In qualunque modo se amate gli aquiloni a Roma alla Sala Santa Rita (via Montanara adiacenze piazza Campitelli), fino al 28 giugno martedì dalle 11.30 alle 19.00; da mercoledì a sabato dalle 11.00 alle 19.00; chiuso domenica e lunedì, c’è una mostra a ingresso gratuito che non potete proprio mancare di visitare, Aquiloni: un filo lungo tremila anni. Tutto ciò che c’è da scoprire su questi magici oggetti nati tremila anni fa in Cina: la storia, i progetti, le forme, la costruzione, il volo. I cento modelli esposti testimoniano di tutte le forme, i materiali e gli utilizzi di questi oggetti volanti e della loro straordinaria vitalità a tremila anni dalla nascita.
Curatore della mostra è Guido Accascina di Alivola, che si occupa di aquiloni dal 1981 e durante questi anni ha già progettato aquiloni e festival, pubblicazioni e mostre su questo tema, in Italia e all’estero. “Se, nel corso dei secoli, gli uomini hanno pensato agli aquiloni come strumento per entrare in contatto con la benevolenza degli dei e con l’anima delle cose, o come mezzo per trainare imbarcazioni, sollevare persone, spaventare nemici, salvare naufraghi, fotografare dall'alto, contrabbandare liquori, infiltrarsi in volo nelle linee nemiche, per catturare i fulmini o per lanciare messaggi, forse gli aquiloni pensano, più semplicemente, che la terra è appesa a un filo”.
La parte dei progetti propone una classificazione ed una genealogia degli aquiloni, partendo da alcune forme di base e ricostruendone l'evoluzione: dalle classiche losanghe ai combattenti, dai box ai delta acrobatici, dai primi aquiloni da trazione ai moderni aquiloni da kitesurf, in modo da fornire uno strumento utile a riconoscere un aquilone in volo ed a capire quali sono le possibili direttrici della sperimentazione.
La parte sulle tecniche di volo spiega nel modo più semplice quali siano le forze responsabili del comportamento statico e dinamico dell'aquilone, e come i loro effetti vengono usati o modificati in modo da tenere sotto controllo il comportamento dell’aquilone, usando in modo positivo sia la stabilità che l'instabilità proprie di determinate configurazioni aerodinamiche.
La sezione sui materiali è una delle chiavi di lettura trasversali della mostra: dalla carta di riso e il bambù fino al tessuto da spinnaker e il carbonio, dai fili di cotone ai resistentissimi cavi di traino in Dyneema, l’evoluzione dei materiali ha permesso ai costruttori di aquiloni di mettere in pratica una serie di idee progettuali, dai voli del kitesurf allo snowkite, dal landboarding al jumping, che fino a pochi anni fa erano impensabili.
Se volete saperne di più www.salasantarita.culturaroma.it