Come se la passa una sarda in Giappone? E che cosa possiamo imparare da una cultura così diversa dalla nostra? I piccoli giornalisti della primaria Carlo Felice hanno intervistato, via Skype, Giorgia Cesaracciu che si trova in Giappone per studiare e fra conoscere la Sardegna ai giapponesi.
Il Giappone è una terra più avanzata della nostra?
Per certi versi sì, per altri no. Una regola che mi ha colpita è che le persone non possono fumare per starda. In pochi usano le auto perché c'è un efficientissimo servizio pubblico. I più usano il treno per spostarsi.
Ci racconti dei foglietti volanti che prevedono il futuro?
Chi va a visitare un tempio buddista può cogliere uno dei tanti foglietti, gli Omikuji, appesi a una corda all'esterno del tempio. Nei foglietti è indicata la sorte di chi lo coglie. Se la previsione è positiva bisogna tenerlo con sé per un anno, se è negativa si deve legare in un posto vicino al tempio così che gli eventi negativi vadano via.
Tu hai preso un omikuji?
L'ho fatto un paio di volte e ogni volta è andata bene. Una premonizione invece, era negativa: non avrei mai ritrovato ciò che avevo perso. E così è stato: ho perso un anello che non ho più ritrovato.
E' carina la tua casa giapponese. Sei sola o abiti con qualcuno?
Convivo con ragazzo americano, un giapponese che ci aiuta a perfezionare il nostro giapponese, e la mia amca sarda.
Come vive un bambino in Giappone?
Non saprei. A guardarli per le strade dove spesso girano da soli, senza la compagnia di un adulto, anche quando sono molto piccoli, sembrano felici. Certo, devono studiare tanto, anzi tantissimo.
Qual è la giornata tipo dei bambini giapponesi?
Per ciò che ho avuto modo di osservare, molto del loro tempo è dedicato alla scuola, dalle 8 del mattino fino al pomeriggio inoltrato. Scegliere una buona scuola e frequentarla con profitto è importante perché in questo modo, da adulti potranno frequentare una buona università e trovare un buon lavoro. Al termine delle lezioni frequentano il doposcuola dove seguono numerose attività legate alla musica e allo sport. Spesso studiano una lingua straniera. Dopo bisogna continuare a studiare, talvolta fino a notte.