Che posto ha la poesia nelle nostre vite?
Qui da noi c’è uno scaffale speciale, tutto dedicato ai versi, per conoscere poeti antichi e moderni, per sentire risuonare le loro voci e magari poi portarcele dietro e ricercarle anche altrove.
La poesia ha le sue leggi, e non solo di composizione. Il lettore sa che gli è concessa una grande libertà: aprire il libro senza tener conto del principio e proseguire passando da una pagina all’altra, avanti e dietro, come una danza; oppure cominciare dalla prima pagina e procedere, come un romanzo, senza saltare neanche un verso, ritrovando lo scheletro, fragile o ben solido, che regge tutto. La poesia, così libera, richiede ed esige il nostro tempo: un tempo sospeso, un tempo di lettura tutto suo, per fermarci sulle parole, per legarle tra di loro, per scoprire che cosa possano nascondere ai nostri occhi, quando guardano tutto troppo in fretta.
Aprire un libro di poesie (quando di poesia si tratta) vuol dire sempre prendersi del tempo per se stessi, coltivarsi, lasciarsi accompagnare con fiducia da qualche parte.
Questo accade aprendo Poesie della notte, del giorno, di ogni cosa intorno, scritto da Silvia Vecchini e illustrato da Marina Marcolin. Si parte dalla notte e ci si ritrova sommersi; dal fondo si prende respiro e si vede la nostra vita, le sue stagioni, i sentimenti rivelati e quelli trattenuti, la natura a cui abbandonarsi e la quotidianità che è fatta di giochi, scuola, viaggi e cambiamenti, fino a quando non ritorna la notte, con il suo silenzio.
Al suo esordio nella poesia per ragazzi (ma non come autrice, conoscetela meglio qui), Silvia Vecchini è accompagnata da Marina Marcolin e i suoi acquerelli che fanno sempre pensare: “che meraviglia”!
Un libro nato grazie a Giovanna Zoboli e Paolo Canton di Topipittori, che, con grande occhio e orecchio, ne hanno favorito e seguito con cura la nascita (le autrici ne parlano qui).
Dite che la poesia non è proprio roba per voi?
Sicuri di non esservi mai sentiti così?
Se ci sei tu
si alza la marea,
non ho un boccaglio
resto in apnea.
Il cuore batte
nel cuore del mare,
io faccio il bagno
ma non so nuotare.