Da grandi curiosi a piccoli giornalisti: la rubrica, che ci vede sbirciare che cosa combinano i ragazzi in un vero laboratorio di scrittura giornalistica!
Ad oggi, sono oltre trent'anni d'attività. Una storia meravigliosa di burattini, marionette e spettacoli portati in giro in tutto il mondo. La compagnia Is Mascareddas, di Donatella Pau e Tonino Murru, ha scritto la storia del teatro di figura sardo, e inventato storie e protagonisti che raccontano la cultura sarda e i suoi personaggi.
I piccoli giornalisti della primaria "Carlo Felice", Giulia e Tommaso, sono andati a trovarli. Si son fatti raccontare la loro storia, hanno visitato il loro teatro, il MoMoTi a Monserrato, il laboratorio dove costruiscono le marionette, la biblioteca, il piccolo museo di pupazzi. Hanno visto anche uno dei loro spettacoli più intensi Chi ha paura della mortadella, inserito nella rassegna "Il grande teatro dei piccoli" che si chiude a maggio. Ecco che cosa hanno scoperto…
In compagnia da trent'anni
La storia di Is Mascareddas
di Giulia Galano
1) Quando è nata la vostra passione per il teatro?
La passione per il teatro è nata tanto tempo fa, esattamente trentaquattro anni fa, ma forse pensandoci bene sin da piccoli…
2) Perché avete scelto il nome Is Mascareddas?
È stato suggerito da un signore che cantava in sardo, un “cantadori”. Sapete cosa sono?
Sono dei poeti-cantanti che inventano le canzoni su un argomento proposto sul momento, come i rapper di oggi. A lui avevamo chiesto come si potevano chiamare i burattini e le marionette e lui aveva appunto detto: “Mascareddas” e così abbiamo fatto.
In Sardegna, prima di noi, non c’era un teatro di burattini e marionette e non esisteva una parola in sardo apposita e noi volevamo un nome legato alla nostra terra.
3) Perché avete deciso di dare voce ai burattini e alle marionette?
I burattini e le marionette sono un teatro molto antico. I burattini rappresentano la voce del popolo contro i potenti e il potere, si esibivano nelle piazze e nelle cantine mentre le marionette sono più nobili, più aristocratiche e si esibivano nelle corti per i re e gli imperatori.
Il teatro dei burattini e delle marionette, detto anche teatro di figura, può parlare a un pubblico, come diciamo spesso, da 3 a 99 anni, se fatto bene è molto convincente e lo spettatore s’incanta con il naso all’insù.
4) Avete fatto tanti spettacoli dall’inizio della vostra carriera?
Sì, abbiamo fatto tantissimi spettacoli in Sardegna: nelle scuole, nei teatri, nelle piazze, ma anche tantissimi nelle altre regioni italiane e anche all’estero, in Spagna, in Germania, in Austria, e poi in Argentina, Brasile, Canada, Messico, Tunisia.
5) È divertente il vostro lavoro?
Sì certo è divertente ma anche faticoso fisicamente perché quando devi andare a fare uno spettacolo lontano devi guidare il furgone per trasportare il teatro, i burattini e le scene e quando arrivi, magari dopo molte ore di viaggio, devi scaricare il materiale e montare tutto, fare lo spettacolo con le braccia alzate per un’ora, cambiando tante voci e recitando con grande concentrazione e poi devi rifare tutto al contrario, smontare, caricare e viaggiare.
Anche quando costruisci un nuovo spettacolo è divertente, ma anche faticoso, perché devi studiare tanto, progettare, disegnare costruire e poi fare tante prove.
6) I burattini e le marionette li avete costruiti voi?
Sì, costruiamo tutto noi, in legno, cartapesta, stoffa, ferro, dipende dallo spettacolo. Qualche volta, se il lavoro è tanto, ci aiutano anche delle altre persone, sarte, falegnami e costruttori.
7) Siete emozionati quando vi esibite sul palcoscenico?
Certamente, l’emozione fa parte del nostro lavoro, perché quando fai una cosa con amore e passione è normale emozionarsi. Lo spettacolo è dal vivo e allora pensi che può succedere di tutto dimenticarti qualcosa, sbagliare anche se sei preparatissimo. C’è il pubblico che ti guarda… ma appena indossiamo i burattini, si spengono le luci del teatro e si accendono quelle del palcoscenico, tutto cambia e la magia del teatro ci avvolge completamente.
8) Tonino e Doni sono nomi d’arte o i vostri veri nomi?
I nostri nomi esatti sono Donatella Pau, ma fin da piccola mi hanno sempre chiamato Doni, anche se a me piace più Dona, e Antonio Murru “anche a me, fin da piccolo, mi hanno sempre chiamato Tonino ma mi piace più Antonio”.
Si può parlare della morte ai bambini?
Sì, se a farlo sono i burattini di Toni e Doni
di Tommaso Schirru
Eccoci al Teatro MoMoTi (che vuol dire Moderno Monserrato Teatro Internazionale) a vedere uno spettacolo di burattini e marionette. Un vecchio cinema ristrutturato, ora la casa di tante marionette e burattini che quando non vengono usate, vengono messe nelle vetrine a farsi ammirare da tutti, grandi e piccoli.
Al teatro abbiamo parlato con un responsabile dell’organizzazione, Giovanni, che prima dello spettacolo ci ha portato nel laboratorio dove c’era un grande scaffale solo di stoffe per realizzare gli abiti dei burattini, gli attrezzi che vengono usati per lavorare il legno e tante tinte colorate per dipingere le facce dei vari personaggi. Non abbiamo potuto fare tante foto perché stavano lavorando alla realizzazione di un nuovo spettacolo: che curiosità!
Sempre nel laboratorio abbiamo visto anche i burattini dei due fondatori della Compagnia: Antonio Murru e Donatella Pau, che oltre a realizzare con l’aiuto di altre persone gli spettacoli sono loro che danno la voce e i movimenti alle marionette e ai burattini. Ma per sapere di più sulla storia della Compagnia non perdete l’intervista che abbiamo fatto alla fine dello spettacolo: Chi ha paura della mortadella?
E’ stato uno spettacolo molto divertente….ma se parlava della morte?!!
Era divertente perché oltre al personaggio della morte, dall’aria cupa e tenebrosa che recitava sempre:
…tutti i fiumi vanno al mare, anche la morte deve studiare!
Non c’è cosa più seria della nostra materia!
Il maestro è il maestro, perché lo merita!!!
C’erano intorno a lui altri personaggi buffi e simpatici, come Beniamino il figlio della morte, un bambino allegro, spensierato e pasticcione, la zia Rossella tutta curve che ballava il cha cha cha e Don Peppino, che suonava la fisarmonica e girava con una mortadella nell’ape.
Alla fine dello spettacolo, Toni e Doni ci hanno presentato da vicino tutti i personaggi e ci hanno svelato alcuni dei loro trucchi, e io la considero una gentilezza perché molti artisti non svelano mai i loro segreti.