Mi stavo chiedendo come mai questi scrittori di favole avessero tanta voglia di riscattare i bambini, soprattutto i piccolissimi.
Forse perché, come per il piccolo Pollicino, ci si aspetta che chi è di dimensioni ridotte non sia in grado di badare a sé stesso e si lasci trasportare dagli eventi senza reagire.
Eppure, sia nella storia (o nellE storiE) di Pollicino che in quella della sua cugina danese Pollicina, sembra che per quanto siano piccoli, questi esserini siano in grado di riscattarsi da tutte le tragedie che la vita decide di inviargli contro.
Certo, c'è da dirlo: Pollicino sembra avere molte più risorse della sua corrispettiva donna, ma comunque parliamo di creaturine così piccole da aspettarsi che muoiano schiacciate alla prima difficoltà.
Ma non è affatto così.
Non so quanti di voi conoscano la vera (e lunghissima) fiaba della piccola Pollicina. Diciamo che di differenze con il germanico Pollicino ce ne sono svariate; dopotutto parliamo sempre di una femminuccia, e la disparità tra i sessi non era certo superata all'epoca, nemmeno tra i bambini.
Comunque, c'è da spezzare una lancia a favore del caro Andersen, per essersi preoccupato di dare lustro a una bambina e riscattarla così bene seppur ella sia tanto piccola.
Quello che non si può non riconoscere, a questa bambina grande "come mezzo pollice", è la sua pazienza e il suo non lasciarsi mai andare alla disperazione, se non in un unico caso.
Pollicina, essendo una bambina, è piccola e fragile ma non si lascia spaventare. Sopporta le difficoltà e trova sempre una soluzione, anche se qualche volta la soluzione cade dal cielo, nel vero senso della parola.
Io credo che il nostro autore, come in tutte le favole, abbia voluto dar da pensare a grandi e piccini che, non importa quale sia la creatura enorme che ci viene contro, e non importa quanto la vita ci sbatta da una parte all'altra e ci renda disperati. Non bisogna mai smettere di credere che possa andare meglio di come le cose stanno andando.
E vedrete che, tenendo cari i nostri affetti, ci sarà sempre qualcuno pronto ad aiutarci.
Poi, insomma, lo sappiamo tutti che le cose più importanti accadono sempre quando meno si aspettano, no?
Ma veniamo con ordine.
Una mamma che desiderava tanto una bambina, ma non poteva averla, si rivolge a una strega, la quale le da un chicco di orzo. Le dice di piantarlo in un vaso e di aspettare. Dal chicco di orzo nasce un tulipano, e dai petali del tulipano uscì una bambina, tanto piccola e graziosa che venne chiamata Pollicina.
All'inizio Pollicina ebbe una bellissima vita, amata dalla sua mamma, giocava in un piatto pieno d'acqua contornata di fiori. Ma una notte venne rapita da un rospo che voleva darla in sposa al suo bruttissimo figlio. Inizialmente la piccola Pollicina, lasciata come prigioniera in mezzo a una foglia di ninfea che galleggia sull'acqua del pantano, non sa cosa fare. Ma giungono i pesciolini in suo aiuto a tagliare il gambo della foglia che la fa scorrere via, fuori dal regno, trasportata dalla corrente. Da qui cominciano le sue grandi avventure. Così viene rapita prima da un maggiolino, ma lo stesso la rifiuta perché non ha né ali né antenne, e la abbandona ai piedi di un albero dove la piccola si nutre di miele e rugiada, ma arriva l'inverno.
Il freddo è terribile e Pollicina non sa come riscaldarsi, finché non trova la tana di un topo che la ospita a patto che lei tenga pulita la casa e gli racconti delle favole. Amico del topo è un talpone che sembra molto ricco. Una sera mentre Pollicina e il topo sono a passeggio nei tunnel del talpone, scoprono una rondine, che sembra essere morta. Pollicina però va a farle visita e la copre ringraziandola per il suo canto che tanto l'ha allietata durante l'estate. La rondine era solo intirizzita dal freddo, e non appena si riprende, propone a Pollicina di scappare con lei. La piccola inizialmente rifiuta perché non vuole deludere il topo che tanto è stato buono, e la rondinella vola via, verso i paesi caldi. Improvvisamente il talpone la chiede in sposa, e Pollicina è disperata perché non vuole vivere tutta la sua vita sottoterra senza più poter vedere il cielo. Proprio un giorno prima delle nozze, la rondinella torna a prendere Pollicina, e la porta con sé nei paesi caldi. Qui, giunte in un paese dove c'è un grosso palazzo bianco, dove le rondini hanno fatto il nido, Pollicina viene posata su un bel fiore bianco dove, finalmente, la sua pazienza viene premiata.
Come? Beh, non vi resta che leggere tutta la favola e scoprire come una creaturina che sembrava fragile e esile, abbia avuto la meglio su tutto.
Facendo click sul link si aprirà il pdf della favola. Dunque: Buona lettura!
Pollicina di Hans Christian Andersen
la storia di una creatura piccolissima che non si lascia inghiottire da un mondo troppo grande.
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- Pubblicato il 3 Aprile 2014