"Da grandi curiosi a piccoli giornalisti": la rubrica, che ci vede sbirciare che cosa combinano i ragazzi in un vero laboratorio di scrittura giornalistica!
Che cosa offrono la città e i dintorni quando non ci sono compiti da fare e si ha molto tempo libero? C'è chi frequenta un laboratorio per imparare a fare i saponi e a riciclare materiali di scarto, chi va al cinema e chi va a vedere una bellissima collezione di presepi. I giornalsiti in azione della Carlo Felice ci raccontano le loro esperienze.
articolo di
Francesco Carta
Una bella domenica di sole, papà ha portato me e mio fratello a Is Olias, vicino a Solminis, in campagna dove alcuni amici ci hanno fatto vedere come si fanno le saponette naturali e altri oggetti con la lana di pecora. Monica, una ragazza del gruppo, ha preparato gli ingredienti per i saponi: 300 ml di latte e 125 ml di soda caustica, un litro di olio ed essenze profumate. In un pentolino ha mischiato il latte con la soda e li ha messi a raffreddare perché la soda porta il latte alla temperatura di 200 gradi. Dopo qualche minuto si mischiano l’olio e il latte e la soda caustica, e si mescolano sino al cosiddetto punto di nastro, cioè sino a far diventare denso il composto. Le formine dove abbiamo versato il liquido ottenuto le abbiamo realizzate con i cartoni delle uova. Ognuno di noi ha scelto il suo profumo preferito e lo abbiamo aggiunto al sapone. Noi li abbiamo fatti alla vaniglia, al ginepro e agli agrumi. Questi saponi si lasciano asciugare per 15 giorni e poi si possono usare.
Nel pomeriggio, dopo un pranzo buonissimo fatto con cose naturali, preparate in casa (io mi sono mangiato tante fette di pane con un olio strepitoso), abbiamo lavorato con la lana di pecora. Io e Federico abbiamo creato i “cuoricini emozionali”. Per costruirli abbiamo unito due pezzi di lana di pecora piatti, tagliati a forma di cuore e cuciti con del filo rosso. Dentro il cuore abbiamo infilato una ventina di fili di lana verde e poi abbiamo fatto un buchino al centro. Il cuoricino funziona così: quando incontriamo una persona cui vogliamo bene gli facciamo tirare dal buchino un filo verde che la persona deve mettere come braccialetto in segno di amicizia.
Questa giornata è stata molto interessante, perché ho capito come con tanti prodotti naturali o con scarti di cose già usate si possono creare tante cose utili e belle.
articolo di
Federico Carta
La domenica, quando fuori piove o fa freddo, a Cagliari è bello andare al cinema. Con mio papà, mio fratello Francesco e i miei cugini siamo andati al cinema a vedere Piovono polpette 2. La rivincita degli avanzi, il nuovo cartone animato diretto da Cody Cameron e Kris Pearn. Il protagonista del cartone è l'imbranato inventore Flint Lockwood, che con il suo mega computer è riuscito a trasformare l’acqua in cibo. La sua invenzione però, gli è sfuggita di mano e ha provocato una disastrosa tempesta di cibo che costringe tutta la popolazione ad abbandonare l’isola dove viveva. Inoltre, come se questo non bastasse, Flint ha pure perso la gara del migliore cervello dell’anno, organizzata dal suo idolo Chester V. Dopo qualche tempo, per recuperare la stima di Chester V, Flint accetta il suo invito e si unisce alla The Live Corp Company, la società alla quale è stato dato il compito di ripulire l’isola dal cibo.
Flint e i suoi amici partono per l’isola convinti di dover combattere con mostri cattivi dalle sembianze di vari cibi: panini a forma di ragno, frutti a forma di animali e via dicendo, i cosiddetti animacibi. Ben presto scoprono che si tratta di creature buone e che Chester V li ha ingannati perché si vuole impossessare della macchina di Flint per fare i soldi vendendo prodotti fatti con gli animacibi. Alla fine Flint salva questo nuovo mondo fatto da creature bellissime e buone.
Questo cartone è davvero bello perché ci sono queste creature viventi, gli animacibi, molto belle e colorate, ma soprattutto molto affettuose. Poi i protagonisti, soprattutto Flint, sono divertenti e simpatici.
articolo di
Giulia Galano e Tommaso Schirru
Nel periodo di Natale siamo andati alla Casa Provinciale dove vivono le suore Vicenziane come Suor Piera, la nostra maestra. C’erano presepi di tutti i tipi, pure realizzati dentro le bottiglie. Suor Piera ci ha spiegato che alcuni presepi sono stati realizzati da Suor Rina e altri sono stati donati alla Casa Provinciale. E’ stata una bella esperienza andare a visitare i presepi, in quanto il presepe è il più bel simbolo del Natale.