Ma hai capito cosa vuole? Ha fame o ha sonno? Secondo te, ha le colichette? Non è il caso di chiamare il pediatra? Spesso possono trascorrere svariati minuti in uno stato di totale panico, tra l'angoscia che qualcosa di grave stia accadendo e la frustrazione di non riuscire a trovare spiegazioni al dimenarsi dell'infante.
Quando nessuno dei due genitori sembra avere risposte, presi dalla disperazione, si finisce per rivolgersi persino al neonato con tono intimidatorio: "Insomma cosa c'è che non va?". E come se sperassimo in un miracolo e che, improvvisamente, il nostro interlocutore trasformi gemiti e pianto in frasi compiute, diventando, così, capace di esporre con rigore scientifico il proprio stato di benessere psico-fisico.
Del tipo: "Cara mamma e carissimo papà non ho ritenuto opportuno allarmarvi prima di prendere consapevolezza della mia impellente esigenza. Ora che sono al limite e che ho la certezza della vostra inadeguatezza, mi sento nel diritto/dovere di informarvi con ferma presa di posizione che è giunto il momento di provvedere al mio quotidiano nutrimento".
Pensando a questi momenti, ho deciso – al secondo giro – di provare ad elencare e a decifrare le principali “mosse del bebé”, non dico per anticiparle ma almeno per provare a ridurre l’ansia da prestazione.
Il momento della nanna – Dire tarantolato è poco. Con il braccio strofina violentemente gli occhi che si fanno sempre più piccoli. Un breve gemito tra le braccia che lo cullano – preferibilmente quelle della mamma – e Morfeo prende il sopravvento. Sappiate che durerà poco!
La pausa e l’attesa – Labbra serrate. Vibrazioni frequenti e prolungate. Una pernacchietta indica una pausa tra la mossa precedente e la successiva. E’ un tempo in cui il pensiero prepara la prossima azione. Occorre essere attenti e vigili!
La gratificazione per un bisogno compreso – Come un battito d’ali, allarga le braccia e le muove velocemente su e giù, accompagnandole con un sorriso. Vi guarda direttamente negli occhi e il suo sguardo sembra dirvi: “Finalmente ci sei arrivato. E da un po’ che cerco di farti capire che è ora di cambiarmi il pannolino!”
Il momento della pappa – Quando arriva questo momento non ci sono dubbi. Il bebé non sente ragioni e non è interessato a nessuno dei giochi con cui cercate di distrarlo in attesa che qualcun'altro si metta all’opera con brodini, creme e omogeneizzati. Non pensate di poter prevedere l’ora della pappa. Sarà sempre troppo tardi per farvi trovare pronti!
La rivendicazione di attenzione – Se lasciato seduto da solo sul tappetone dei giochi più a lungo del tempo necessario per fare una pipì, il bebé denuncia prontamente l'assenza di attenzione e di compagnia. Solitamente la rivendicazione parte con un movimento scomposto di gambe e braccia con cui sembra, rispettivamente, scalciare come un mulo e voler cominciare un incontro di pugilato. Indovinate con chi ce l’ha?
Queste sono solo alcune delle frecce che un bebé ha al proprio arco. Voi ne conoscete altre?