A distanza di un anno torna al cinema il 13 dicembre prossimo la seconda parte delle avventure di Bilbo Baggins in “Lo Hobbit – la desolazione di Smaug”.
Dove eravamo rimasti? Nello scorso episodio c’era il giovane hobbit Bilbo reticente nell’intraprendere un’improvvisa avventura, accompagnato (e costretto) dal mago Gandalf e dai tredici nani, con a capo Thorin Scudodiquercia, ad affrontare creature come i Troll e Gollum e il suo tesssoro.
“La desolazione di Smaug” parlerà invece dell’avventura verso la Montagna Solitaria, all’interno delle cavità abitate dai nani, verso il regno di Erebor da tempo in mano al drago Smaug. Riusciranno i nostri eroi a compiere questa impresa? Non lo sapremo subito, come forse saprete. Perché Lo Hobbit è una trilogia, e la prossima settimana avremo modo di vedere la pellicola di transizione, forse la più complicata da seguire, perché non avrà una vera e propria conclusione, ma ha il compito di riprendere le fila della storia e sbrogliarla giusto in tempo per accennare al prossimo capitolo, “Lo Hobbit – Racconto di un ritorno”, che arriverà sugli schermi esattamente tra altri dodici mesi.
In questo secondo capitolo torneremo a vedere quei personaggi che abbiamo imparato ad amare anche nella celebre saga cinematografica de “Il Signore degli Anelli”, come Gandalf/Ian McKellen o l’elfo Legolas/Orlando Bloom, quest’ultimo al centro di una vicenda dai contorni amorosi. In “La desolazione di Smaug” infatti, avremo modo di conoscere una tostissima capo guerriera elfa, Tauriel (Evangeline Lily) personaggio non presente nei libri di Tolkien (a cui è ispirato questo intero universo di storie), ma inserito appositamente nella trasposizione filmica.
Non vedremo dunque solo semplici scene d’azione, ma avremo modo di approfondire la psicologia di personaggi anche da un punto di vista inedito.
Suggerisco infine di fare attenzione anche alla colonna sonora: già nel primo film de “Lo Hobbit” abbiamo avuto modo di apprezzare la suggestiva canzoni dei nani, qui invece troviamo Ed Sheeren, cantautore inglese poco più che ventenne che ha composto il brano dei titoli di coda “I See Fire”.